Era evidente una certa euforia sabato sera tra il pubblico del Real Teatro Santa Cecilia, ma anche tra i maestri dell’Orchestra Jazz Siciliana.

Merito delle “mani volanti” di Jorge Luis Pacheco, ospite questo fine settimana del Brass Group di Palermo con il concerto “From Havana to Palermo”.

Considerato uno dei più prestigiosi pianisti della nuova generazione del jazz cubano, Jorge è virtuoso pianista e all’un tempo compositore, cantante, oltre che percussionista. La sua musica trova ispirazione certamente nella musica cubana e afro-cubana, ma anche nella musica classica (cita spesso Chopin e Beethoven)  e nel tradizionale jazz americano, in un originale mash-up tra pop e soul.

Ha collaborato con nomi quali Wynton Marsalis, Arturo O’Farrill e il leggendario Lenny White, oltre che con i più grandi musicisti cubani come Gonzalo Rubalcaba, Leo Brouwer,  Amadito Valdès e Tetè Caturla dei Buena Vista Social Club.

Ci sono tutti i colori e i profumi speziati della sua Cuba nella musica di Jorge Luis Pacheco: l’azzurro del mare, incessante e travolgente; il vento e l’improvviso fragore della pioggia; il giallo del sole, abbagliante e ardente; il verde della natura ancora incontaminata e selvaggia. Ma ci sono anche il sorriso delle donne cubane, dai meravigliosi e colorati vestiti caraibici; l’allegria dei musicisti di strada che inevitabilmente ti coinvolgono in una salsa o in una bachata; le risa dei bambini dai volti straordinari.

Sono state due ore di musica ascoltata con particolare rapimento, ma anche  attenzione a ogni sua performance musicale o canora e alla forte e ben visibile energia con cui le sue mani, le sue dita nervose e l’intero suo corpo scaricavano sui tasti del pianoforte ogni emozione, ogni battito, ogni sussulto del suo cuore e della sua mente.

Accompagnato da un’ entusiasta e partecipe Orchestra Jazz Siciliana, diretta dal direttore Ninni Pedone, anch’egli molto divertito e desideroso di insegnare un po’ di “sicilianità” a questo giovane musicista cubano, Pacheco ha entusiasmato il pubblico presente condividendo tutta la sua travolgente  passione per la musica, il suo ritmo, le sue melodie e regalando una serie di brani carichi di vitalità come “Claudia”, omaggio a Chucho Valdés, pianista e compositore cubano forse uno dei più famosi musicisti cubani di jazz; o “Jolanda” di Pablo Milanés; o  ancora “La Conga” (ballo popolare cubano di origine africana), “Veinte Anos” (20 Years), omaggio ai Buena Vista Social Club e “Cemento, ladrillo y arena” con cui ha voluto coinvolgere il pubblico sempre molto generoso nel prestarsi a queste performance con gli artisti presenti sul palco.

Era un concerto molto atteso quello di Jorge Luis Pacheco e il pubblico di Palermo, numeroso come in ognuna delle serate dedicate dal Brass Group al migliore jazz italiano e internazionale, ha risposto con entusiasmo e partecipazione.

Solo vibrazioni positive, dunque, dalla musica seducente ed energizzante di  questo coinvolgente e istrionico musicista cubano.

Un’altra piacevolissima serata di buon jazz al Brass.