Da ieri in Calabria è “consentita la ripresa delle attività di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie, agriturismo con somministrazione esclusiva attraverso il servizio con tavoli all’aperto”. E’ quanto previsto da un’ordinanza per la fase 2 firmata dalla governatrice della Calabria, Jole Santelli. Secondo l’ordinanza, queste stesse attività “possono essere riattivate presso gli esercizi che rispettano le misure minime ‘anti-contagio’ e ferma restando la normativa di settore”.

La Calabria è la prima regione del Sud a forzare la mano rispetto al decreto del presidente del Consiglio che entrerà in vigore a partire da lunedì 4 maggio. “Tutte le misure parlano il linguaggio della fiducia – ha annunciato la Santelli -. Poiché in queste settimane i calabresi hanno dimostrato senso civico e rispetto delle regole, è giusto oggi che la Regione ponga in loro fiducia. Sapranno dimostrare buon senso nel gestire i nuovi spazi di apertura che la Regione ha deciso di consentire, anche oltre il dettato del Governo”.

Tra le possibilità consentite dal provvedimento della governatrice di Forza Italia, ci sono gli spostamenti all’interno del proprio Comune o verso altro Comuni per lo svolgimento di sport individuali; e quelli per raggiungere le imbarcazioni di proprietà da sottoporre a manutenzione e riparazione, per una sola volta al giorno; è consentita la ripresa delle attività di ristoranti, pizzerie, rosticcerie per la preparazione dei relativi prodotti da effettuarsi a mezzo asporto; la ripresa delle attività di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie, agriturismo con somministrazione esclusiva attraverso il servizio con tavoli all’aperto; l’attività di commercio di generi alimentari presso i mercati all’aperto, inclusa la vendita ambulante anche fuori dal proprio Comune, fermo restando il rispetto delle distanze interpersonali e l’uso delle mascherine e guanti. Infine è consentita l’attività di commercio al dettaglio, anche in forma ambulante di fiori, piante, semi e fertilizzanti.

L’iniziativa della Santelli, però, non è stata salutata con favore da molti sindaci. In primis quelli di Catanzaro e Reggio Calabria, che hanno deciso di sospendere l’ordinanza. Alcuni locali sono rimasti chiusi nell’incertezza di uno stop del Governo, altri hanno aperto ma solo per pulire dopo settimane di fermo ed altri ancora sono stati costretti a chiudere per la sospensione disposta dai primi cittadini. Nel corso della sua informativa alla Camera, inoltre, il presidente Conte ha criticato le aperture differenziate: “Non ci sarà un piano rimesso a iniziative improvvide di singoli enti locali, ma basato su rilevazioni scientifiche”. Il premier ha sottolineato che “iniziative che comportino misure meno restrittive non sono possibili, perché in contrasto con le norme nazionali, quindi sono da considerarsi a tutti gli effetti illegittime”.

“Mi dispiace, ma tra pochi minuti partirà la diffida per l’ordinanza” della Regione Calabria, “se non dovesse essere ritirata l’ordinanza sarà impugnata”. Lo ha detto ieri sera, ai microfoni del Tg1, il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia. “La fuga in avanti della Calabria non aiuta nessuno e mette a rischio la salute dei calabresi”, ha aggiunto. Santelli, però ha fatto sapere che non è intenzionata a ritirare alcuna ordinanza.