Mentre i numeri sul Coronavirus migliorano sensibilmente (il 32,9% in meno di positivi rispetto a una settimana fa), i pronto soccorso degli ospedali palermitani rischiano di andare in sofferenza. Sono tornati in massa, infatti, i pazienti colpiti da malattia ordinari e al Civico, ad esempio, si registra un sovraffollamento del 700%. Le aziende sanitarie, inoltre, non hanno ancora intrapreso la riconversione dei reparti, tanto da non riuscire a garantire ricoveri e posti letto ai pazienti extra Covid.

Molte ambulanze sono rimaste fuori dai presidi di Villa Sofia e del Cervello. “Bisogna riconvertire i reparti, lo scenario è cambiato: per il momento l’emergenza non è rappresentata dal Covid ma dagli altri malati che chiedono attenzione”, dice Angelo Collodoro, vicesegretario regionale dei medici ospedalieri del Cimo. “Abbiamo problemi soprattutto al Civico e a Villa Sofia – ammette al Giornale di Sicilia il direttore del 118, Fabio Genco –. L’aumento delle chiamate è stato del 300%, ma la situazione non potrà migliorare fino a quando non sarà presa la decisione di ripristinare almeno cento posti di quelli oggi destinati al Covid”.

In serata il direttore del Dasoe, Mario La Rocca, ha fatto partire una lettera “per riorganizzare alcuni ospedali di Palermo, Catania e Messina. A Palermo saranno riconvertite due divisioni di medicina interna con 48 posti, al Cervello 20 posti di medicina interna e gastroenterologia e altri 60 posti al Cimino di Termini Imerese”. Ma Collodoro non ci sta: “Ci dovevano pensare prima. Da una settimana siamo in emergenza e ci sono persone che aspettano giorni nelle aree di emergenza, mentre in un ospedale come il Civico ci sono 140 letti vuoti”.

Emblematico, a questo proposito, il dato dei ricoverati per Covid, diffuso domenica pomeriggio dal dipartimento di Protezione Civile: sono 720, di cui 102 in terapia intensiva. Rispetto alla settimana precedente sono diminuiti di 210 unità (-16 in Rianimazione). Nella settimana appena conclusa si sono registrati 27 nuovi ingressi in terapia intensiva (-3,6% rispetto ai 28 della settimana precedente). I ricoverati complessivamente rappresentano il 5,6% degli attuali positivi (i ricoverati in terapia intensiva lo 0,8%). Siamo ben al di sotto della soglia del 30% per le rianimazioni e del 40% per i posti letto di area medica. In tre province – Enna Trapani e Agrigento – si contano non più di cinque nuovi casi. Ora che la curva è in netta diminuzione, però, bisogna subito riattivare le cure “normali”.