La magia del campionato di Serie D è fregarsene della classifica (deficitaria) se hai il Palermo che viene a farti visita. Accade anche alla Palmese – una sola vittoria in stagione – che oggi ospita allo stadio “Giuseppe Lo Presti”, 1.500 posti di capienza, la capolista del girone I. Anche il Palermo è reduce dalla prima delusione stagionale: domenica scorsa, al “Barbera”, la squadra di Pergolizzi si è arresa al Savoia e ha una voglia feroce di riscatto. L’impegno di Palmi (città da 19 mila abitanti) non è proibitivo, almeno sulla carta. Anche se il direttore generale del club, Nicola Esposito, ha spiegato in settimana che “lo scorso anno, in una situazione più difficile rispetto a ora, abbiamo concluso il campionato a un punto dalla zona playoff. Oggi ci ritroviamo ultimi. Per questo ogni partita sarà come un finale”.

Per risollevare le sorti di un club che vanta 107 anni di storia, di cui gli ultimi cinque trascorsi fra i Dilettanti, a settembre è stato esonerato il tecnico Dal Torrione, con la panchina affidata ad Antonio Venuto che ha già promesso di “vendere cara la pelle”. Mentre le difficoltà di cui parla il dg sono soprattutto economiche e hanno portato la società campana a iscriversi al campionato all’ultimo giorno utile. La Palmese non naviga in buone acque, ma oggi giungeranno anche i tifosi del Palermo (saranno in 500) a dare una mano con l’acquisto del biglietto. I prezzi sono lievitati rispetto al solito: per accomodarsi nella tribunetta al coperto si paga 15 euro.

Nella sua storia la Palmese ha disputato dodici campionati di Serie D, un paio di volte è stata in C, e ha vinto una Coppa Italia Dilettanti nel ’98. Nel 2014-15 frantumò tutti i record del campionato d’Eccellenza, avendo conquistato 28 vittorie in 30 partite (85 punti su 90), con 21 punti di margine sulla seconda e 76 gol all’attivo. Ovviamente arrivò la promozione. Sono lontani quei tempi. Ora la classifica piange, ma chi se ne frega se per una domenica hai il Palermo che viene a farti visita.