Il Ponte si farà. A dirlo è Giancarlo Cancelleri, che dopo la protesta delle opposizioni per il mancato inserimento dell’opera nel Recovery Plan del governo nazionale, fa sentire la propria voce: “Non c’è perché non poteva esserci – ha spiegato a ‘La Sicilia’ il viceministro alle Infrastrutture -. L’Unione Europea ci chiede progetti esecutivi e innovativi, non potevamo inserire quello del Ponte che è vecchio di vent’anni”. Eppure, “non inserirlo nel Recovery non significa non volerlo fare. La scelta politica del governo, semmai, è proprio quella di farlo, finalmente, il Ponte”. Anche se potrebbe assumere una nuova veste. “Al Ministero sta lavorando un pool di tecnici di alto profilo, senza alcun pregiudizio politico, su diverse proposte. C’è quella tradizionale, un project financing che secondo me, oltre a essere superato dal punto di vista tecnico e ambientale, ha un limite negli effetti collaterali. Poi c’è anche il progetto di una struttura galleggiante, il cosiddetto “Ponte di Archimede”. Ma anche tante altre soluzioni”. Come quella del tunnel subalveo. In riferimento alle proposte della Regione sul Recovery Plan, invece, Cancelleri è sferzante: “Il piano della Regione, pur non richiesto, è stato ben accetto. Ma non potevamo di certo inserire un non meglio identificato aeroporto nel Messinese o altre idee vaghe. Il governo Conte invierà alla Commissione europea opere che hanno una progettazione esecutiva, a partire dagli 8 miliardi per il raddoppio della linea ferroviaria Palermo-Messina-Catania”.