Non poteva andare diversamente. Pogliese che si smarca da Miccichè per la sua resistenza alla Lega, e la Lega che fa? Ovviamente applaude. Il commissario del Carroccio nell’Isola, Stefano Candiani, ha colto al volo l’assist offerto dal sindaco di Catania: “Sostegno a Salvo Pogliese che cerca di tenere in piedi tutte le anime di Forza Italia, invece di sfaldare gli ultimi cocci di un partito che è stato fondatore e anima del centrodestra in Italia e in Sicilia” ha detto il sottosegretario e fido scudiero del ministro Salvini (è anche sottosegretario agli Interni). “Mi spiace notare, invece, che il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè preferisca la Boldrini, il peggio della sinistra, o raccatta nel partito ex alfaniani, piuttosto che guardare alla Lega”.

La spaccatura che si è creata lo scorso weekend in Forza Italia (se da un lato Micciché ha ripreso a bordo alcuni ex alfaniani di Catania, dall’altro il sindaco si è sganciato dall’antisalvinismo pronunciato del presidente dell’Ars) interessa molto anche alla Lega, che in Sicilia prova a fare la voce grossa. “Dobbiamo trovare nuova unità attorno alla proposta politica e ai programmi per rinsaldare il centrodestra nell’Isola. Solo così l’elettorato può tornare a premiarci”, spiega Candiani. “Esempi come la coalizione nata per sostenere alle amministrative Pogliese – prosegue – sono un buon punto di partenza. Insieme a lui il centrodestra è tornato ad amministrare, dopo anni, una città metropolitana in Sicilia”. “Se le basi saranno queste la Lega ci sarà – conclude il sottosegretario – senza badare al turpiloquio da osteria che Miccichè continua a offrire al dibattito politico e nei confronti del ministro dell’Interno Matteo Salvini”. Il dato è tratto, la frattura insanabile.