Facile non è. Dopo aver raggiunto la piattaforma di Poste Italiane e immesso i dati della tessera sanitaria – primo step – il sistema “invia” un numero identificativo sul cellulare. Quello dovrà essere reinserito nell’apposito form online. Se avrete digitato bene, si apre una nuova schermata dove poter scegliere il centro di somministrazione più vicino (al momento la Regione ne ha comunicati 60), oltre al giorno e l’ora in cui fare il vaccino. Dopo che la prenotazione andrà a buon fine, si dovrà stampare un codice a barre rilasciato dal sistema, o in alternativa portare con sé il cellulare e mostrare l’sms agli addetti. Ora, immaginate che a fare questa trafila – da domani mattina alle 10 – debba essere un anziano. Un anziano solo e senza figli, con scarsissima dimestichezza col computer. Magari qualche problema di vista. Immaginatelo soltanto per un attimo.

Un conto è permettere a un consulente del lavoro di caricare i dati su una piattaforma informatica per istruire la pratica della cassa integrazione. Un conto è dare mandato a un 85enne, che un computer nemmeno lo conosce, di collegarsi al sito delle Poste (o della Regione o delle Asp) per prenotarsi un vaccino che può salvargli la vita. E’ vero, c’è anche un call center dedicato, di cui l’assessore Razza ha già fornito la sequenza telefonica. Ma non tutti gli anziani sono così pratici e spigliati, mica possiamo fargliene una colpa. Inoltre, il sabato e la domenica non funziona. Insomma, come faranno gli “ultimi” – se non c’è qualcuno (figli, nipoti) pronto a badarvi – a ottenere questa dannata dose? A chi dovranno affidarsi per entrare in possesso delle informazioni (del tipo: da oggi si può prenotare il vaccino) e completare le procedure?

Da domani non ci sarà ancora la possibilità di prenotarsi al Postamat o i portalettere. E la questione diventa ferocemente intricata, ingiusta. Non sarebbe stato più facile far contattare gli anziani dalle Asp, da qualcuno dei team vaccinali – alla Regione sono fioccate le assunzioni – o dal proprio medico di famiglia? Il sistema informatico, qualora dovesse funzionare, servirà a cavare d’impaccio i più giovani. Ma non vale per gli anziani, che dopo essere stati selezionati per la “prima fase”, rischiano di essere dimenticati. E a poco serve la promessa che in futuro i vaccini saranno somministrati dal medico di famiglia o in farmacia. Com’era quella storia che col Covid non si deve perdere tempo?

Musumeci esulta: siamo la prima Regione d’Italia

“Con la vaccinazione dei siciliani fino alla classe 1941 – afferma il presidente della Regione, Nello Musumeci – inizia una nuova fase della stagione di contrasto al Coronavirus. Assieme ad altre Regioni, abbiamo scelto di aderire al progetto informatico e logistico della struttura del Commissario nazionale per l’emergenza e siamo particolarmente orgogliosi di essere i primi in Italia in questo servizio”. Vero, in parte. Molte Regioni, tra cui il Lazio che ha cominciato con le prenotazioni il primo febbraio, ha scelto di scartare il sistema di Poste Italiane. Farà da sé.

Il governo regionale conta di avviare le prime vaccinazioni sui cittadini over 80 anni dal prossimo 20 febbraio, mentre dal primo marzo prenderà il via la campagna domiciliare rivolta ai siciliani – di questo stesso target – che non possono raggiungere autonomamente i Centri vaccinali. Nel frattempo, potrebbero inserirsi anche gli under-55: le prime dosi del vaccino di Astrazeneca sono in consegna già domani. La piattaforma, oltre a essere un servizio per i cittadini, è uno strumento in grado di supportare l’attività dei Centri vaccinali attraverso una ‘dashboard’, ovvero un sistema di visualizzazione e di monitoraggio dei dati, e un help desk dedicato agli operatori dei Centri, offrendo assistenza anche nelle attività di stoccaggio e distribuzione di questi farmaci.

“Poste Italiane ha messo a disposizione le sue competenze, le sue strutture logistiche e informatiche per contribuire alla realizzazione di una campagna vaccinale senza precedenti – dichiara l’amministratore delegato Matteo Del Fante – La vaccinazione, quando sarà aperta a tutti coloro che ne faranno richiesta dopo la prima fase dedicata alle categorie protette, potrà essere prenotata oltre che online e tramite call center, direttamente all’Atm Postamat inserendo la propria tessera sanitaria, o attraverso i palmari in dotazione ai portalettere”.