Il tentativo di far finire in anticipo l’esperienza di Orlando a Palazzo delle Aquile, smembra le opposizioni a Palermo. Questa mattina i due consiglieri di Fratelli d’Italia, Scarpinato e Russo hanno presentato una mozione di fiducia, che però necessita di sedici firme per poter essere validata e discussa in Consiglio: “Il nostro partito è fedele alla parola data ai palermitani – hanno detto i due meloniani – Avevamo annunciato la mozione di sfiducia e adesso è realtà: ci appelliamo ai consiglieri comunali di buona volontà e che hanno a cuore le sorti della nostra città perché firmino la mozione e consentano di mandare a casa questa amministrazione comunale, la peggiore di sempre”. Ma anche nel centrodestra fioccano i distinguo: il leghista Gelarda ha annunciato la propria firma a favore, così come Marianna Caronia, consigliera e deputata regionale di Forza Italia. Che, però, non è stata seguita a ruota dal proprio partito.

Per questo motivo ha scelto di andarsene: “L’avevo scritto qualche giorno fa e così è stato: la mozione di sfiducia a Orlando, che con altri consiglieri ho firmato stamattina, è finalmente un elemento di chiarezza, che costringe tutti ad assumersi le proprie responsabilità di fronte ai palermitani. Serve anche a rendere chiaro chi è davvero opposizione e chi è la stampella di Orlando. Prendo atto che anche Forza Italia – ha dichiarato Caronia – vuole condannare la città ad essere governata da Orlando per un altro anno, a differenza di chi vuole mandare presto a casa questa Giunta per tutti i danni che ha arrecato e potrebbe continuare ad arrecare ai palermitani”. Poi rincara la dose: “Non mi stupisce, dopo che ormai da mesi Forza Italia, anche al massimo livello regionale e all’ARS, ha palesemente voltato le spalle a Palermo. A questo punto non posso che lasciare il partito e proseguire la battaglia per contribuire senza impedimenti a liberare la nostra città”.

La deputata palermitana, che aveva iniziato la legislatura con i colori azzurri, si era resa protagonista di altre ‘rotture’: prima aderendo alla Lega di Salvini (era uno dei quattro deputati ad aver portato il Carroccio a palazzo dei Normanni); poi, dopo la vicenda Samonà e lo scontro aperto con l’ex commissario Stefano Candiani, aveva fatto i bagagli, iscrivendosi al gruppo Misto. Infine, il 27 ottobre dell’anno scorso, era tornata fra le braccia di Micciché, assieme alla presidente della Commissione Salute, Margherita La Rocca Ruvolo. Una doppia annessione che aveva permesso a Forza Italia di raggiungere i 14 rappresentanti al parlamento siciliano. Adesso, però, il nuovo passo indietro.