Marco Travaglio in soccorso di Piercamillo Davigo. Il direttore del Fatto Quotidiano, in un editoriale, difende a spada tratta l’operato del magistrato, che da ieri non è più consigliere del Csm. “Il partito degli imputati e dei garantiti “pelosi” lo considera “giustizialista” – scrive Travaglio – Dunque è finito o rimasto nel mirino dei colleghi invidiosi della sua popolarità, della sua credibilità e del suo rigore morale”. Tra cui annovera anche il pm Nino Di Matteo: “Tra quelli che ieri gli hanno votato contro – ribadisce il direttore del Fatto – anche con voltafaccia imbarazzanti, oltre a un inspiegabile e sconcertante Nino Di Matteo, ci sono i correntocrati della destra e della sinistra che per anni hanno inciuciato e fatto carriera con i vari Palamara, collaborando a brutalizzare e/o punire altri cani sciolti (De Magistris, Forleo, Nuzzi, Apicella, Verasani, Robledo, Woodcock) e a coprire i porti delle nebbie e delle sabbie”.