La Lega sfida il governo:
“Salvini torni al Viminale”

La Lega sgomita e lo fa con forza. Il caos generato dall’introduzione dei dazi americani ha messo in difficoltà Giorgia Meloni e allora ecco che il Carroccio cerca di approfittarne per provare a dettare la linea in politica estera e per alzare la voce in politica interna. Un attivismo che sta generando non poche tensioni con entrambi i partner di governo. Se le divergenze con Forza Italia sulla questione Trump-Unione europea è roba nota, da Firenze, dove è in corso il congresso nazionale della Lega, arrivano due grane per Fratelli d’Italia. La prima è la richiesta, improvvisa, della guida del ministero dell’Interno. La seconda è un po’ meno nuova ed è il tentativo di puntare i piedi nella partita per le regionali: la Lega non vuole cedere niente agli alleati...

Che smacco: la Fondazione Orestiadi lascia Agrigento

Ad Agrigento capitale della cultura si chiude uno dei pochissimi spazi culturali. Si chiudono le Fabbriche, che ho voluto aprire con pervicacia e, se posso dirlo, lungimiranza. I nuovi amministratori della Fondazione Orestiadi hanno tolto dalle pareti le opere che avevano chiuso all’interno dello spazio chiaramontano nel centro storico della città, scambiando una gabbia dorata per una mostra e le hanno restituite all’autore, l’ottimo Michele Canzoneri. Era stata immaginata come la prima, importante iniziativa della Fondazione Orestiadi nella città dei templi, in coincidenza con l’inaugurazione dell’anno della Capitale e a pochi giorni dalla visita del presidente della Repubblica. Per una imprevista sincronicità si erano scelti i lavori che l’artista aveva realizzato vent’anni addietro in Siria, nello stesso momento nel quale quel Paese tornava drammaticamente al centro dell’attenzione del mondo. Attorno..

Crio, patria e famiglia: Giorgia e Lollo sotto zero

Giorgia Meloni e Francesco Lollobrigida a 80 gradi sotto zero. Il gelo li fa belli. La “crio” li fa giovani. E questo elisir di lunga vita lo vendono all’Eur. “Quando può viene anche il presidente, qui”. Il presidente ossia “la” presidente? “Sì. Lei. Anche se prima la vedevo più spesso. Aveva più tempo. Anzi, prima di diventare premier era proprio una addicted”. Prego? “Diciamo che era molto amante della crioterapia, insomma addicted”. Un trattamento anti invecchiamento dei più futuribili. “Il ministro Lollobrigida viene ancora spessissimo”. Si vede che ha più tempo. A parlare al Foglio è Shura Santaroni, titolare d’una sorgente della bellezza. E’ sua la voce che risponde al telefono dell’avveniristico “Longevity Suite” dell’Eur (quartiere di Meloni-Lollo). E che di sé dice: “Sono la loro clinic manager”. In pratica..

Quando la libertà della donna per il maschio è un affronto

Sara Campanella aveva ventidue anni. Uccisa per strada, a coltellate, nel pieno della sua giornata, nel pieno del suo tempo, da un uomo che non accettava un no. Non accettava di non possederla. Non accettava che lei fosse soggetto e non oggetto. Ilaria Sula aveva la stessa età. Accoltellata anche lei e chiusa in una valigia. Queste morti non sono eccezioni. Non sono frutto del caso. Sono il ripetersi di un rituale antico, riprodotto con una cadenza meccanica, spaventosa, sempre uguale, sempre più frequente, sempre più vicino. Un uomo si sente rifiutato. Un uomo si sente spodestato. Un uomo colpisce. Colpisce per affermare che il suo desiderio ha valore assoluto. Più della libertà dell'altra. Più della vita dell'altra. Perché la libertà femminile è un affronto, un atto di ribellione da..

Dazi: i miliardi di export
che l’Italia rischia di perdere

Giorno uno dopo il Liberation Day. Le imprese italiane si sono svegliate nel nuovo mondo segnato dai dazi voluti da Donald Trump, che ieri ha annunciato l’introduzione di una tariffa minima del 10% per tutti i Paesi. A questa si aggiungono dazi “reciproci” nei confronti dei 60 Stati considerati più ostili nei confronti degli Stati Uniti, tra cui l’Italia, che in quanto membro dell’Unione europea sarà soggetta a un’imposizione del 20%. Una sfida complessa per le imprese italiane, il cui export verso gli Usa ha raggiunto nel 2024 i 65 miliardi di euro, oltre il 10% del totale. L’impatto sarà particolarmente significativo per i settori più esposti al mercato statunitense, tra cui spiccano farmaceutica e agroalimentare, che vi hanno esportato rispettivamente oltre 10 miliardi e 7,8 miliardi lo scorso anno...

Agrigento capitale della Cultura? No, dell’indifferenza

Eravamo arrivati alle dimissioni del direttore generale della Fondazione “Agrigento capitale italiana della cultura”. E lì siamo rimasti. Alla furbata di chi ha contribuito a portare la nave ad incagliarsi tra gli scogli e l’abbandona poi rivendicando di aver terminato il proprio impegno con l’approvazione del bilancio che garantisce la realizzazione dei famosi 44 progetti, tra i quali quelli della Fondazione MeNo che Albergoni presiede. Se ne va, il direttore, accompagnato da un “cortese” benservito della ex prefetta, che lo ringrazia di averle evitato di doverlo “dolorosamente” allontanare, lasciando insoddisfatta la curiosità di sapere del “dolore” e delle sue ragioni. Nulla, tra l’altro, si evince dal sito della Fondazione di Agrigento capitale, dal quale, in nome della trasparenza, ci si attenderebbe di conoscere tutto ciò che succede al suo interno...

Scattano i dazi di Trump
L’Europa risponde divisa

"La nostra risposta immediata è unità e determinazione. Sono già stata in contatto con i nostri capi di Stato e di Governo sui prossimi passi. E valuteremo attentamente gli annunci di domani per calibrare la nostra risposta. Il nostro obiettivo è una soluzione negoziata. Ma ovviamente, se necessario, proteggeremo i nostri interessi, la nostra gente e le nostre aziende”. Ursula von der Leyen è pronta a usare il bazooka contro i dazi che Donald Trump annuncerà domani, il “Liberation day” per gli Usa, ha detto il presidente. Ma Bruxelles non risponderà subito. La determinazione della presidente della Commissione europea è frenata dagli Stati membri. Il governo Meloni è in prima linea per chiedere di trattare con Washington invece di ribattere colpo su colpo, dazio su dazio. Ma Roma non è..

Marine Le Pen, la tricoteuse finita sotto la ghigliottina

La ghigliottina è uscita dalla rotaia e ha tagliato la testa a una tricoteuse, Marine Le Pen. Le tricoteuses erano le donne che facevano la maglia sotto il patibolo eretto per eliminare i nemici della democrazia giacobina tagliateste. Il vero punto debole della normalizzazione democratica del Front national, divenuto con lei Rassemblement national (una normalizzazione più o meno presuntiva ma politicamente vincente) è la giustizia o, meglio, il giustizialismo. Il voto di protesta equivoca del Rn si è trasformato in un voto di adesione equivoca ma istituzionalmente ineccepibile, facendo di quel partito escluso dall’Assemblea nazionale di Palais Bourbon il primo nel favore popolare. Il paradosso è che a questo risultato hanno contribuito sia una specie di europeismo critico ritrovato, dopo la sbornia dell’uscita dall’euro che le era costata un ballottaggio..

Dove va Renzi? Storia di un brusco ritorno a sinistra

L’ultima metamorfosi di Matteo Renzi è anche la più originale: riuscire a passare “inosservato” mentre si propone sulla scena politica con un ruolo diverso, quasi opposto al precedente. Da fustigatore della demagogia di Giuseppe Conte e di Elly Schlein, ne è diventato il principale sponsor. Ma per coprire di fumogeni questa conversione si è inventato un ruolo da guastatore: l’anti-Meloni per eccellenza. E quindi, ecco il libro contro Meloni, ecco la trasferta spettacolare in Albania contro Meloni, ecco le invettive quotidiane, in Senato e fuori, sempre contro Meloni. Risultati? Vistosi. Il suo libro L’influencer in soli sei giorni si è subito collocato in testa alla classifica della saggistica; il suo passaggio a Cinque minuti di Bruno Vespa, ha fatto segnare il record stagionale di ascolti, il 25,1%; per non palare..

Tajani contro Salvini:
“Basta sfasciacarrozze”

È un botta e risposta che sembra non avere fine quello tra Matteo Salvini e Antonio Tajani. E se ieri la Lega ha attaccato, di fatto, il ministro degli Esteri per la legge che pone un argine alla cittadinanza dei discendenti di italiani nati all'estero, oggi, 30 marzo, è Tajani ad attaccare la Lega. Un attacco indiretto, ma senza esclusione di colpi. Il fulcro della questione è la difesa europea. Sul punto la dialettica è aspra anche perché, come ricordano i forzisti, Lega e Forza Italia fanno parte di due famiglie europee diverse. "Noi siamo, come Fratelli d'Italia, nella commissione europea. La Lega no. Ci importa poco di quello che dicono gli altri. Le visioni politiche sono differenti, anche se nella pratica non lo sono così tanto rispetto a come..

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