Israele bombarda l’Iran
Trump: noi non coinvolti

Israele non dà ascolto alle parole di Donald Trump e nella notte ha lanciato una serie di attacchi "preventivi" in Iran contro impianti nucleari e militari, fabbriche di missili balistici e alti ufficiali. Una mossa che punta a sabotare i negoziati sul nucleare fra Washington e Teheran, che fa schizzare il prezzo del petrolio e che rischia di aprire un terzo fronte di guerra dopo quello in Ucraina e a Gaza. L'attacco "non durerà un solo giorno" dicono fonti israeliane alla Cnn. Un altro schiaffo per Trump, dopo che anche Vladimir Putin ha tirato dritto per la sua strada. Continua su Huffington Post

Agrigento. L’acqua nemica della cultura: colpa di Empedocle

Due cose con Agrigento non si prendono. L’acqua e la cultura. Per capire le ragioni del primo dissidio occorre risalire ad Empedocle, al quale venne in mente di inserire l’acqua tra i quattro elementi che, mescolandosi, provocano amicizia o contesa. Da quel momento è stata l’acqua a determinare il contrasto che ha investito in modo permanente la città. Da sempre, infatti, arriva raramente e se arriva non trova la direzione giusta, finendo, anziché nei rubinetti, nei posti più diversi e improbabili. Anziché dissetare crea problemi. In questo “meraviglioso” anno della cultura si è infiltrata sul palcoscenico e sulle poltrone del teatro Pirandello, ha vagato per le strade alla ricerca dei tombini murati dalla colata di asfalto e di recente ha trasformato in acquitrino una delle piazze centrali, di fronte all’ufficio..

Perché il ferro e fuoco di Los Angeles ci riguarda da vicino

Sconcertati da Piantedosi e dalle leggi securitarie italiane, l’autoritarismo americano non ci interessa. Siamo fritti. In soli duecento giorni Trump, Stephen Miller e tutta la banda di grassatori della democrazia americana hanno fatto dello stato di diritto nella più antica democrazia costituzionale del mondo un guscio vuoto. Hanno il mandato di liberare gli Stati Uniti dall’immigrazione non regolare, già fondamento di una nazione libera e potente, e lo esercitano senza procedure giudiziarie ingombranti, badando ai grandi numeri da ostentare, con la Guardia nazionale e i marine, con l’Ice, un’agenzia di caccia allo straniero che ha in dotazione, secondo Edward Luce del Financial Times, un bilancio superiore a quello della difesa di Francia e Germania messe insieme. Trump resta al 45 per cento di popolarità, l’opposizione non esiste, ai giudici si..

Calabria, Occhiuto rivela
“Io indagato per corruzione”

Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, é indagato per corruzione dalla Procura della Repubblica di Catanzaro. A rivelarlo, con un video postato sui social, è lo stesso presidente. "Non avrei mai pensato - afferma Occhiuto - di dover condividere con voi una notizia di questo genere. Per la prima volta nella mia vita ho ricevuto un avviso di garanzia, mi dicono nell'ambito di un'inchiesta più ampia, che coinvolgerebbe più persone. Un avviso per corruzione. A me? Che in questi anni ho gestito la Regione con un rigore assoluto, che non ho fatto mai niente che si avvicinasse lontanamente a un'ipotesi di corruzione". Continua su Huffington Post

Landini o Schlein: a chi il trofeo di miglior perdente?

Una battaglia sbagliata. Una sconfitta certa. Col senno del poi risulta quanto sia stato azzardato ricorrere al referendum su argomenti pure importanti ma non tali da suscitare una mobilitazione vasta e un interesse condiviso, trasformandoli peraltro in uno scontro politico, nel possibile avviso di sfratto a Meloni e alla sua maggioranza. Azzardato anche perché era del tutto evidente che il ricorso a quell’istituto, tranne pochissime eccezioni, negli ultimi anni non ha avuto successo. Avventato ancor più dopo la esclusione dal voto della proposta di autonomia differenziata, del tema che sarebbe stato immediatamente percepito di grande rilevanza per l’unità del Paese e avrebbe messo in difficoltà la destra. La sconfitta è evidente ed ogni tentativo di velarla, di provare ad attenuarne il peso è pretestuoso ed inefficace. Certo hanno votato quattordici..

“Civil war” era solo un film
Ora è l’America di Trump

Si diceva: “È solo un film”. Un racconto distopico, pensato per inquietare, provocare, far riflettere. Poi sono arrivati i blindati a Los Angeles, la Guardia Nazionale che spara, i giornalisti costretti a documentare con il fiato corto tra i lacrimogeni. Oggi Civil War, il film di Alex Garland uscito nel 2024 tra molto clamore, non sembra più un esercizio di fantasia. Sembra un documentario girato con un anno d’anticipo sulla realtà. Continua su Huffington Post

In piazza con Gaza. Una sinistra
che ha bisogno dell’estrogeno

La mission decisa dai capi partito si riassumeva in pochi, semplici messaggi emozionali, preparati a tavolino per essere lanciati dal grande palco di San Giovanni. Eccoci. Siamo tantissimi. Siamo uniti. Siamo di nuovo nella grande, storica piazza della sinistra. E siamo dalla parte giusta: dalla parte di un popolo martoriato. Entrando dentro il corteo e poi dentro la più grande piazza di Roma, anche chi era armato di pregiudizi ostili ha visto dipanarsi una manifestazione riuscita, partecipata, di gente vera e non “portata” con i pullman o con le naturali lusinghe di tanti cortei. Ma la piazza per Gaza, come e forse più di tanti eventi politici di questa stagione è stata accompagnata da un potente additivo. Un estrogeno che ha finito per gonfiare tutto: i numeri del corteo e..

Trump e Musk, divorzio
fra miliardari squilibrati

Con due come Donald Trump ed Elon Musk, anche il divorzio non poteva che essere spettacolare, plateale, in pubblica piazza e perfino ridicolo, dal momento che i due miliardari si offendono e si minacciano scrivendo ciascuno sul social network di proprietà che gli fanno perdere la reputazione e soldi a palate. "Non so se avremo più una grande relazione" comincia in realtà Donald Trump parlando nello Studio ovale. Al suo fianco c'è il cancelliere tedesco Friedrich Merz, ma il presidente risponde volentieri a una domanda dei cronisti sulle critiche di Elon Musk al disegno di legge sulla manovra fiscale, che il presidente ha battezzato "One Big Beautiful Bill". E immediatamente prendono vita tutte le indiscrezioni degli ultimi giorni sulla forte irritazione della Casa Bianca per il Doge appena uscito dall'amministrazione..

Brusca, i pentiti e la sublime arte del dire e del non dire

Ma la legge è davvero quella cosa lì: dura ma giusta, severa ma uguale per tutti? Se vi indignate perché il più sanguinario dei pentiti di mafia è tornato in libertà dopo 25 anni di carcere e quattro di libertà vigilata, ponete direttamente a lui questa domanda. Sì, proprio a lui, a Giovanni Brusca, il picciotto di San Giuseppe Jato, in quel di Corleone, che tra il 1975 e il 1992 ha commesso allegramente oltre centocinquanta omicidi. Ha ordinato lui di incaprettare e poi sciogliere nell’acido un ragazzino di tredici anni, un picciriddu, la cui colpa era solo quella di essere figlio di un malacarne che, messo con le spalle al muro aveva spifferato in procura intrighi e segreti delle cosche. Ed è stato lui a scatenare col telecomando l’inferno..

Ma il sondaggio su Schifani non dice tutto ciò che ci aspetta

Renato Schifani non sta attraversando una stagione favorevole. Man mano che passa il tempo e si avvicinano le prossime elezioni i nodi vengono al pettine e l’ordinaria amministrazione non basta più. Si è visto con i cantieri della Palermo-Catania. Sembrava tutto tranquillo. Poi c’è stato il Colossale Ingorgo e la rabbia della gente ha spezzato in un colpo solo il noioso tran tran del governo regionale, con tutta la sua atavica irrilevanza e il suo cronico immobilismo. Diciamolo: il governatore della Sicilia è accerchiato. A parte le imprecazioni degli automobilisti costretti in autostrada a code di venti chilometri, c’è il malessere dei Coltivatori diretti che non vedono soluzione alla siccità che avanza; ci sono i costruttori edili che denunciano l’inarrestabile trasferimento al nord di risorse destinate alle opere pubbliche del sud...

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