La Meloni è una supertrumpiana, tranne che sull’Ucraina
Trumpiana con l’asterisco. L’intervento di Giorgia Meloni alla Cpac ha avuto una forte connotazione identitaria che la rende pienamente parte della famiglia dei sovranisti mondiali riunitisi a Washington. Su un punto, però, la presidente del Consiglio ha voluto svincolarsi: la difesa dell’Ucraina. Bisogna lavorare insieme per “una pace giusta e duratura”, ha scandito in videocollegamento. Due giorni fa, parlando al telefono col premier canadese Justin Trudeau, la pace era solo “duratura”. Il dietrofront di oggi, dunque, è un segnale importante del fatto che Meloni non vuole abbandonare il suo posizionamento pro-Kiev strenuamente difeso in questi tre anni anche dalle bordate di chi è al governo con lei. “In Ucraina”, ha sottolineato, “un popolo combatte per la sua libertà contro una brutale aggressione”: un messaggio chiaro a chi, in queste ore..