Sanità: Schillaci commissariato da
Gemmato, patrono dei farmacisti

Non chiamatelo commissariamento. Anche se di fatto lo è. Il sottosegretario alla Salute di Fratelli d’Italia, Marcello Gemmato, probabilmente già nel Consiglio dei ministri di domani, sarà promosso viceministro. “Incrociamo le dita”, sperano i meloniani. Fedelissimo della premier, Gemmato è un politico e "non un medico". Un modo nemmeno troppo soft per dire che l’insofferenza attorno al ministro Orazio Schillaci, reo di aver sciolto la commissione sui vaccini per le critiche dei colleghi medici, non è estinta. Continua su Huffington Post

Costretta a girare fuori dalla Sicilia il film su Biagio Conte

“Sono profondamente amareggiata e molto delusa. Non solo da produttrice, ma da siciliana che ama la sua terra. Perché, adesso, sarò costretta a girare il film su Biagio Conte fuori dalla Sicilia”. Gloria Giorgianni, la produttrice a capo della società di produzione ‘Anele', non nasconde la sua delusione. Il progetto cinematografico dedicato a Fratel Biagio Conte, proposto dalla sua società, in collaborazione con Rai Fiction, prima non è stato ammesso al finanziamento da parte della Film Commission della Regione siciliana. Poi, fortemente voluto dal Presidente Renato Schifani, il finanziamento era stato inserito dalla Giunta nella recente manovra finanziaria. Ma in Commissione Bilancio furono stralciati una trentina di articoli, tra cui anche il finanziamento al progetto su Biagio Conte. E, alla fine, il film è rimasto senza finanziamenti. “La mia idea..

Cara Meloni, non vedi che Trump
si prende gioco di tutti voi?

Illusioni trumpesche. Vi ricordate la fotografia nella basilica di San Pietro, nel segno di Papa Francesco? Doveva cancellare il ricordo da incubo della tentata umiliazione di Zelensky e della resistenza ucraina nello studio ovale della Casa Bianca. Aparte noi, ci cascarono tutti. Zero conseguenze. Più fresco il ricordo del vertice a Washington, con gli ucraini e gli altri europei e tutto, e un cialtrone di presidente che presiedeva e dava la parola, godendosi le ovvie attestazioni di rispetto e stima delle sue vittime designate, di nuovo Zelensky e accanto a lui Starmer Macron Meloni Merz il finlandese golfista. A parte noi, ci cascarono tutti. E che dire del vertice ignobile di Anchorage, ulteriore spintarella, umiliante per la leadership americana ma utile a Trump e ai Maga, per la continuazione della..

Le sparate di Salvini provocano
una crisi diplomatica con Macron

La Francia ha convocato l'ambasciatrice italiana a Parigi, Emanuela D'Alessandro, "a seguito dei commenti inaccettabili" di Matteo Salvini contro Emmanuel Macron per il suo sostegno all'invio di truppe in Ucraina. Riportata dalla Afp, la convocazione al Quai d'Orsay, il ministero degli Esteri francese, è avvenuta poche ore dopo che il leader leghista, giovedì scorso, aveva invitato il presidente francese - in dialetto milanese - a "taches al tram", ad attaccarsi, cioè al tram esortandolo polemicamente ad andarci lui in Ucraina: "Ti metti il caschetto, il giubbetto, il fucile e vai in Ucraina", aveva detto Salvini a margine di un sopralluogo in via Bolla a Milano commentando l'ipotesi della Francia di mandare truppe sul terreno. Salvini aveva anche esaltato la politica di Donald Trump - "con i suoi modi che a..

Dazi. Firmati gli accordi
Stangata anche per i vini

Il vino italiano finisce ufficialmente nella lista dei prodotti colpiti dal nuovo regime di dazi al 15% verso gli Stati Uniti. Secondo le associazioni di categoria, una misura che rappresenta una stangata per il comparto, tra i più esposti nelle relazioni commerciali transatlantiche. “Per il vino si conferma il nuovo regime di dazi al 15%; si tratta di un duro colpo per il settore più esposto tra le top 10 categorie italiane destinate agli Stati Uniti, con un’incidenza al 24% sul totale export globale e un controvalore di circa 2 miliardi di euro l’anno”, ha commentato il presidente di Unione italiana vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi. Secondo l’Osservatorio Uiv, il danno stimato per le imprese italiane è di circa 317 milioni di euro nei prossimi 12 mesi. Questa cifra potrebbe salire..

Ritratto. Maresco da Cinico tv alla Biennale del Cinema

C’era una bella commedia di Vittorio Franceschi, negli anni Settanta, si intitolava «L’Amleto non si può fare». Era un copione sull’impossibilità e al tempo stesso sull’ineluttabilità del fare teatro. Impossibile e ineluttabile, proprio come il cinema di Franco Maresco. Impossibile per l’indomita, intransigente, a volte proterva voglia del regista di nuotare controcorrente nell’implacabile sistema produttivo della Settima Arte. Ineluttabile perché il cinema per Maresco è urgenza fisiologica anche se urgenza non è proprio il termine adatto ai suoi ritmi, diciamo meglio necessità. Perché leggenda vuole che i film del regista palermitano siano come la tela di Penelope:  si facciano, si disfacciano e si rifacciano, che il ciak smetta di battere a metà riprese, il produttore stacchi i cavi elettrici dei riflettori poco più o poco meno che alla decima scena..

Grande folla ai funerali di Baudo
Pippo si “congeda” dal pubblico

"Poco prima di morire, mi ha confidato che il successo (e lui, come sapete, ne ha avuto tanto) non basta a riempire il cuore. Il successo non basta a rendere felici! Questa è una parola di verità che risuona in sintonia con il Vangelo". Così don Giulio Albanese, padre spirituale di Pippo Baudo, nell'omelia nel corso delle esequie nel santuario di Militello Val di Catania. "Pippo ha sì conosciuto il favore del pubblico e la gioia di entrare, con garbo e competenza, nelle case di milioni di italiani. Ma al di là dei programmi e degli applausi, ciò che resta è la sua capacità di comunicare vicinanza, di dare spazio a tanti artisti e di custodire rapporti sinceri. Molti lo ricordano come uomo generoso, discreto, pronto ad aiutare senza clamore"...

Oltre la retorica. Perle di un Baudo da non dimenticare

La baudomania travolge tutto e questa innocua rubrichetta non può certo ignorarla. Oltre il venti per cento di share nella puntata di “Techetechete’”, la più vista della stagione. E poi il gran diluvio di ricordi, interviste, omaggi, maratone televisive, inviati alla camera ardente, vecchi selfie con Pippo che invadono il nostro Instagram (tutti ne hanno almeno uno). Ecco allora una piccola guida per sopravvivere alla retorica del “grande professionista”. Un invito a perdersi per conto proprio negli abissi di RaiPlay alla ricerca di perle rare, uno “streaming Baudo” nell’Atlantide della tv italiana, lì dove giacciono sommersi i tesori della nostra memoria collettiva. Per esempio, Baudo che chiacchiera con Truffaut di “L’Amour fou” a “Domenica In”, che messa così sembra una puntata di “Black Mirror” invece è successo davvero. Truffaut e..

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