Addio all’ex ministro Frattini
Presiedeva il Consiglio di Stato

Franco Frattini, il presidente del Consiglio di Stato, è morto questa sera all'età di 65 anni. Laureato in Giurisprudenza, magistrato, nel 1981 Frattini è diventato procuratore dello Stato. Parlamentare, esponente di Forza Italia e del Popolo della Libertà, con Silvio Berlusconi presidente del Consiglio, Frattini è stato per due volte ministro degli Esteri: pima negli anni 2002-2004 e poi negli anni 2008-2011. Frattini è stato inoltre vicepresidente della Commissione Europea e Commissario per la Giustizia, Sicurezza e Libertà negli anni 2004-2008. L'ultimo incarico, alla presidenza del Consiglio di Stato, gli è stato affidato lo scorso 14 gennaio. In quei giorni, il suo nome era entrato anche nel dibattito sulla scelta del nuovo presidente della Repubblica, prima che le forze politiche convergessero sulla riconferma di Sergio Mattarella. Continua su Huffington Post

E col Natale si chiude pure il tormentone del caro voli

E’ Natale, e sul fronte del caro voli non è cambiato praticamente nulla. Non è bastato alla Regione spendersi con venti giorni d’anticipo, dopo che persino il presidente Schifani è dovuto rientrare dalla Capitale in Sicilia via mare (da Napoli). Le cose sono rimaste esattamente com’erano. E nemmeno l’aggiunta di qualche rotazione su Catania e Palermo da parte di Ita – la compagnia di bandiera che si appresta a essere “assorbita” dalla tedesca Lufthansa – è bastata a far diminuire i prezzi. Macché. Tornare in Sicilia, nell’epoca post-Covid, è meno conveniente che andarsene a New York o Pechino. La Regione, con una ventata di populismo, si era detta pronta a denunciare il cartello delle compagnie aeree all’Antitrust. La giunta, in realtà, ha deliberato solo un primo passaggio, per esplorare con..

Pos, reddito, condoni: cosa resta
della manovra dopo l’ammuina

La manovra per il 2023 del governo Meloni, così come modificata dagli emendamenti, si appresta a ricevere la fiducia e il via libera della Camera. Eccola nella sua versione che, a meno di ulteriori colpi di scena (che finora non sono mancati), questa volta dovrebbe essere definitiva. Tra i principali provvedimenti, ci sono la stretta sul reddito di cittadinanza, l'estensione della "flat tax" per i lavoratori autonomi, qualche conferma degli anticipi pensionistici e la proroga del Superbonus al 110% fino alla fine dell'anno. Qui sotto una sintesi delle misure più significative. Continua sull'Huffington Post

Si parla di armi e non di tregua
Segnali di un 2023 di guerra

Il giorno in cui entra l'inverno è uno dei più caldi dall’inizio del conflitto. La parola più utilizzata in questo 21 dicembre è "armi", pronunciata da tutti i diretti interessati. Più armi, chiede e ottiene l'Ucraina dagli Stati Uniti. Più armi, promette il Cremlino alle truppe russe. Quasi del tutto scomparsi i riferimenti a una tregua e a una pace. Segnali di un 2023 di guerra ancora più dura, con rischi ulteriori di escalation. Volodymyr Zelensky, che mette il piede fuori dall'Ucraina per la prima volta dallo scoppio della guerra, data 24 febbraio. Lo accoglie Joe Biden a Washington e riceve dal presidente americano un nuovo pacchetto militare da 1,8 miliardi di dollari, con dentro i Patriot, l'avanzato sistema di difesa aerea a lungo richiesti da Kiev per contrastare i raid di Mosca che stanno..

Natale con il Bilancio in bianco e un Ponte dietro l’angolo

Non è bastata ‘The bad guy’, la serie andata in onda su Netflix (per l’indignazione di Matteo Salvini), a far desistere Schifani. Che addirittura lo vede: “Il Ponte? E’ dietro l’angolo”, ha risposto il governatore siciliano, che in queste ore s’imbarcherà per Roma – il caro voli è sempre esagerato – per andare a risolvere alcune questioni inerenti al Bilancio. Tra una bocciatura e l’altra, la Regione trova sempre il tempo per pensare alle cose più appariscenti (e meno urgenti). In cima alla lista, da mesi, c’è il collegamento stabile sullo Stretto. Salvini continua a parlarne manco dovessero intitolarlo a lui. Il Ministro delle Infrastrutture, ispirato dal clima natalizio, ha annunciato altri due “tasselli fondamentali” per giungere alla grande opera: uno è il progetto di fattibilità tecnico-economica dei primi 33..

E sulla scena irrompe Crocetta
“A Catania mi vogliono sindaco”

Bastano poche dichiarazioni, rilasciate a Live Sicilia, per scaldare la vigilia delle Amministrative di Catania. Protagonista l'ex governatore Rosario Crocetta, che dal 2017 ha abbandonato la politica attiva: “So che a Catania c’è tanta gente che mi vuole candidare a sindaco”, ha detto Crocetta. Che però non intende sbilanciarsi più di tanto. “Io non le sto dicendo che sono candidato - è la replica alla collega Roberta Fuschi - ma che tanta gente che proviene dalla società civile mi vuole”. L'ex presidente della Regione, già sindaco di Gela, ha una ricetta anche per il comune etneo: “Bisogna mettere su un progetto per Catania dopo le esperienze che l’hanno messa in ginocchio. Parliamo di una città dalle enormi potenzialità penso al porto, all’area industriale e al turismo”. "Più che candidarmi -..

Il mondo ai piedi di Messi
Argentina campione ai rigori

Baciala e alzala, Lionel, alzala al cielo. Alza la Coppa e mostrala al mondo e agli italiani d’Argentina che siamo sempre stati e che mai, dico mai, avremmo potuto tifare Francia, la pur splendida Francia di Mbappé. Il sogno che ti mancava si è avverato, ora la distanza con Maradona è nulla, Maradona sei tu, la continuità del divino sceso in terra, l’arte nobile di accarezzare la palla con lo stesso piede (ma è davvero un piede quel sinistro magico?), di puntare l’avversario e dribblarlo con lo sguardo, di mettere il compagno davanti alla porta e dirgli: devi solo spingerla dentro, come hai fatto con Alvarez, com’era scritto sul cross di Conti a Rossi nella semifinale contro la Polonia. Doha ha i colori di Baires, gli argentini e gli italiani..

Bergoglio, dimissioni già firmate
“In caso di impedimento medico”

Papa Francesco, che ieri ha compiuto 86 anni, rivela in un'intervista rilasciata al quotidiano spagnolo Abc di aver già provveduto da tempo a dare indicazioni su cosa fare in caso di suo "impedimento medico". "Ho già firmato le mie dimissioni - dice Bergoglio -. Era Tarcisio Bertone il Segretario di Stato. Le firmai e gli dissi: 'In caso di impedimento per motivi medici o che so, ecco le mie dimissioni. Ce le avete già'. Non so a chi le abbia date il cardinal Bertone, ma gliele ho date io quando era segretario di Stato". Nell'intervista, di cui è stata diffusa stamane la versione integrale, il Papa risponde alla domanda su cosa succede se un pontefice diviene improvvisamente invalido per problemi di salute o per incidente, e se uno standard non..

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