Il centrosinistra vince
da Genova a Ravenna

Ricominciare da Genova, dove la candidata di un centrosinistra in formato “campo largo” Silvia Salis, ex martellista olimpica e vicepresidente vicaria del Coni, prevale al primo turno delle amministrative con il 52,3 contro il 43,3 per cento dei voti sul candidato del centrodestra Pietro Piciocchi. Ricominciare da Ravenna, dove Alessandro Barattoni, candidato di un centrosinistra in formato larghissimo (ma sulla scia dell’ex sindaco dem riformista Michele De Pascale, ora presidente della Regione Emilia-Romagna) doppia con un 58,64 per cento i candidati di un centrodestra insolitamente diviso. E ricominciare magari a esercitare una qualche forma di grandeur prospettica, sperando che i referendum dell’8-9 giugno non rovinino la festa, e confidando pure (di nuovo, più di vent’anni dopo) sull’effetto traino di Nanni Moretti — che dà la sveglia al centrosinistra sulla manifestazione..

L’Ue tartassata da Trump
ora che pensava di domarlo

“Adesso l’amministrazione Trump ha un atteggiamento più ragionevole”, notava una fonte europea, commentando le ultime mosse di Donald Trump, la sua telefonata a Ursula von der Leyen dopo quella con Vladimir Putin. "È stato lui a chiedere di parlare con la presidente della Commissione europea!". Un riavvicinamento dettato anche dal fatto che il presidente russo sta deludendo il suo amico americano sull’Ucraina, spingendolo di fatto a riallacciare i rapporti con gli europei, persino con von der Leyen, finora a lungo ignorata e ora "fantastica!". Continua su Huffington Post

Parenti e tribunali. I cortocircuiti dell’antimafia militante

Come le rondini a primavera. Tornano puntuali ogni anno, nel giorno in cui si ricordano Falcone e quanti con lui sono rimasti vittime dell’attentato di Capaci. Non c’è scampo. Pare si voglia impedire che quella memoria sia condivisa, che quell’eroe, e con lui Paolo Borsellino e tutti coloro che hanno servito e onorato questa disgraziata terra, restino fuori dagli strattoni di chi ne pretende una impropria ed esclusiva eredità, una personale, familiare custodia del loro patrimonio morale. Tornano ogni anno il fratello e la sorella. Con stile ed eleganza diversi e diversi obiettivi. Il primo, fastidiosamente eccessivo e rancoroso, sembra che sulla parentela si sia costruiti un’immagine, un’identità e il diritto di individuare quanti con lui hanno i titoli per condividere il patrimonio. E non sono molti. L’altra, la sorella,..

Controlli antimafia, sul Ponte
Mattarella “raddrizza” Salvini

È stata la lettura dei giornali del mattino a far alzare il sopracciglio solitamente assai impassibile di Sergio Mattarella. La richiesta degli uffici legislativi del Quirinale di eliminare dal decreto Infrastrutture varato lunedì dal governo una norma che "spostava" i controlli antimafia a una struttura di missione per la costruzione del Ponte sullo Stretto era definita da alcune testate un depotenziamento dei controlli Antimafia. E il capo dello Stato non ha voluto lasciar passare sotto silenzio una narrazione che ritiene profondamente sbagliata. È persino inutile spiegare perché il presidente non intenda abbassare o fare abbassare la guardia davanti alla criminalità organizzata e perché non intenda accettare che sia anche solo messa in dubbio questa sua volontà. Ci sono alcuni temi sui quali non esiste deroga per Mattarella, mentre la nuova..

Berlusconi in Paradiso. Protagonista di un romanzo rosa

Di libri, di libri su Berlusconi ne son stati scritti a bizzeffe, dalle agiografie al saggio complottaro, ma l’harmony proprio mancava. “Lui, lei e il Paradiso” è l’ultima opera di Sveva Casati Modignani, alias Bice Cairati, nostra signora delle lettere amorose: decine di romanzi, 12 milioni di copie vendute all’attivo, una Elena Ferrante rosa. Quest’ultimo però è peculiare, perché il “Lui” della storia non è il classico pilota o pirata di questo tipo di narrativa, bensì il Cav. Il quale, nella finzione dell’opera, appena defunto si ritrova in una specie di sala d’attesa che immette al Paradiso, appunto, tra le nuvolette molto da caffè Lavazza, in compagnia dell’autrice stessa. I nomi sono di fantasia, lui si chiama Dino Solbiati, lei Stella Recalcati. Ma Solbiati è proprio Lui. Che non sa..

Il grillino penitente. Terrorizzato dallo sguardo di Conte

Giuseppe Conte, a vederlo così, non sembrerebbe incutere timore. E invece. Pare che nel M5s basti un suo sguardo storto per trasformare deputati in monaci benedettini: silenziosi, disciplinati, e con un voto di obbedienza che manco fra Cristoforo. Prendete Filippo Scerra, deputato e questore della Camera. Uno che fino a qualche tempo fa parlava, sorrideva, magari mangiava anche. Poi il disgraziato, in una riunione, ha approvato la restituzione del vitalizio all’ex ministro Francesco De Lorenzo. Ebbene, un richiamo di Conte – pubblico e privato – ha avuto su di lui l’effetto di una conversione: “Ma le leggi almeno le cose che firmi?”. Da allora, per non sbagliare, per non saper (come si dice) né leggere né scrivere, il povero Scerra dice solo “No”. In ogni riunione del collegio dei questori...

Mattarella nel cuore dell’Ue:
fatela funzionare o la perdiamo

L’Unione Europea sconta “lacune e ritardi del passato”, ma adesso, se non si rimette in sesto, se non si riforma, si perde. Non è la prima volta che Sergio Mattarella lancia l’allarme sullo stato dell’Unione alle prese con sfide globali, un mondo in veloce cambiamento, debole perché ancora bisognosa di maggiore integrazione tra gli Stati membri. La visita del presidente a Bruxelles, nel cuore delle istituzioni europee, rafforza il messaggio, lontano dall’idea di un’Europa delle nazioni, a sostegno di un’Europa più coesa e più forte. Continua su Huffington Post

Terzo mandato, cade
l’ultimo pilastro grillino

La casta è morta, viva la casta. Mentre il governo sbarra la strada al terzo mandato dei presidenti di regione, i Cinque Stelle fanno cadere i paletti che sin dalla nascita del Movimento lo caratterizzavano come movimento anti-casta. Addio al principio "uno vale uno". Ora uno vale uno, due… tre e anche quattro o cinque. Le nuove regole del M5s sul terzo mandato assomigliano molto a quelle del Pd. Sono incentrate cioè su ampi poteri di deroga al consiglio nazionale e al presidente Giuseppe Conte. Questo significa che potranno ricandidarsi tutti i big in bilico: Roberto Fico e Virginia Raggi in primis, che potranno presentarsi nuovamente alle elezioni, anche se hanno già all’attivo rispettivamente due mandati parlamentari e tre in consiglio comunale. Di più: con queste norme può candidarsi anche..

Solo fuffa. Il mondo non s’è convertito al cattolicesimo

Dopo questo periodo di ubriacatura papista, dopo che il Vaticano ha trionfato in telegiornali e giornali – un po’ meno fuori Italia – e dopo che tutti, proprio tutti, si sentivano competenti nel prevedere le fumate e le parate degli svizzeri, dopo che tutti giuravano che sarebbero andati a meditare sulla tomba di Francesco, dopo essere andati a farsi un selfie davanti al suo catafalco benché fosse proibitissimo, il papato e con esso la Chiesa cattolica ma pure, temo, la religione cristiana scompariranno dal nostro orizzonte. Basta, oggi tutto passa rapidamente di moda, e più è stata forte l’ondata della moda tanto più veloce è il declino. Quello che piaceva veramente, di questi eventi, era la ritualità antica, i costumi rinascimentali, il segreto. Cioè la superficie, non il cuore della..

Dopo Giletti, Salvini porta in Rai anche Barbara D’Urso

Altro che terzo mandato. Matteo Salvini, ministro dei Trasporti e vicepresidente del Consiglio, nel tempo libero fa anche il direttore dei palinsesti. Uno che vuole la tv verace, il servizio pubblico genuino e popolare che sappia parlare alla gente vera, alla gente che soffre e che piange. E allora dopo la “missione Giletti” in Rai, il segretario della Lega punta al bis: riportare in tv anche Barbara D’Urso. Non su un canale qualsiasi, ma su Rai 1, da gennaio, ogni venerdì pomeriggio. Con un programma di – attenzione attenzione – “emotainment”. Così ci dicono almeno dei dirigenti Rai. “Emotainment”, ripetono. Ecco. Che non è una malattia tropicale, ci assicurano. Ma è un minestrone di lacrime, chiacchiere e sorrisi al wattaggio di un faro. Roba, giurano, che farà sembrare “Domenica In”..

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