Il nulla succede al nulla: è il congresso regionale del Pd

Il Partito democratico in Sicilia è suo e ne fa quello che vuole. Barbagallo è candidato a succedere a se stesso, senza rivali. Nessuno pare voglia competere in un match truccato e con l’arbitro di parte. Il nulla succede al nulla. Con l’avallo e il sostegno della segretaria nazionale, alla quale il partito non interessa affatto. Le interessa, eccome, la sua fazione. Alla faccia di una formazione che banalmente si ostina a definire “plurale”. Schlein non ha dato alcun seguito ai reclami, non ha tenuto conto della violazione delle regole interne, non ha accettato alcuna mediazione. Ha respinto anche quella che si sarebbe potuta concretare con Cracolici, uno che l’aveva votata, non appartiene alla cosiddetta “area Bonaccini”, ha prestigio e storia sufficienti per provare a rianimare il partito. La segretaria..

Germania con Francia e Polonia
La nuova Europa della difesa

“Dirò ai colleghi a Berlino di essere più presenti a Bruxelles, di impegnarsi con l’Europa, cosa che è nell’interesse dell’Europa e della Germania”. Al fianco di Antonio Costa e, subito dopo, di Ursula von der Leyen, Friedrich Merz fa voto di europeismo. Per il nuovo cancelliere tedesco, quella a Bruxelles è la terza visita del mandato, dopo Parigi e Varsavia. Sempre oggi, 75esimo anniversario della dichiarazione di Schuman, mentre Vladimir Putin sfoggia la sua parata militare con il cinese Xi Jinping a Mosca, Emmanuel Macron celebra la Festa dell’Europa a Nancy, ricevendo il premier polacco Donald Tusk per la firma di un trattato di amicizia con tanto di clausola di assistenza reciproca, anche militare, in caso di aggressione. Continua su Huffigton Post

Ma lo Spirito santo sa cogliere lo spirito del tempo

…Poi lo Spirito sconvolge previsioni e auspici e la Chiesa compie scelte impreviste. Arriva così il Papa americano e decide di chiamarsi Leone XIV. Nel nome, come si sa, c’è il destino. Sceglie riferimenti e modelli lontani, forse anche quello di chi fermò Attila alle porte di Roma. Più probabilmente riprende la via tracciata da un Papa che alla fine del XIX secolo chiese ai cattolici di lasciare il recinto dei dogmi e dei rancori, di aprirsi alla umanità perché la forza della Chiesa non risiedeva nel regno che le era stato strappato, ma nel Vangelo e nelle sue Beatitudini. Spiegò ai cattolici che erano fratelli dei poveri nel mondo, degli sfruttati, dei deboli, delle “misere plebi”, di tutti coloro che il capitalismo sfrenato e senza regole aveva privato dei..

Leone XIV. Un papa eletto per ridare la chiesa ai cattolici

Con un effetto di sorpresa degno del Belli, i sorcetti cardinali si sono sbrigati e hanno spinto sulla Loggia delle Benedizioni un principe di Curia elegante, mozzetta stola e rocchetto al posto loro, molto latino benedicente, opportuna indulgenza, e un’Ave Maria in coro dedicata alla Madonna devozionale di Pompei, personalità autonoma fin dal nome leonino che si è scelto, bellissimo viso, sguardo non tormentato, leggermente malinconico, come dovuto da un agostiniano (Lutero era di quel giro, ma malinconico non era, piuttosto era un furioso di Dio), attitudine aperta al mondo come un bravo manager di Goldman Sachs (blasfemia) e in contraddizione con dodici anni di tiritere e filastrocche pauperiste e pacifiste e buongiorno e buonasera. La pace che augura a tutti, mentre le riprese televisive lo trasformano immediatamente in un..

Cardinali. Una devozione atea e un incanto rosso porpora

I successori degli apostoli sono i vescovi, e già non è poco come parure e mestiere, ma i cardinali hanno in più una speciale dignità, il rosso porpora del martirio e un’aura di supremo comando dello spirito e della carne. Ogni volta che li vedo in abito solenne e in cammino verso il Conclave, come avvolti nei prodigi dell’arte tra baldacchino e icone mariane, non finisco di stupire e meravigliare. Come si faccia a non ammirare i preti è sempre stato per me un mistero. Sono consacrati alla fede nell’Incarnazione, e l’ordine a cui appartengono non è integralmente di questo mondo, allude al mistero, eppure le loro sottane, talari, mozzette, le stole, gli zucchetti, gli anelli e altri ornamenti in processione indicano un che di disincarnato e di disincantato, sono..

Conclave, arriva la fumata bianca
Leone eletto al quarto scrutinio

Alle ore 18.08 di giovedì 8 maggio, dal comignolo della Cappella Sistina è uscito fumo bianco, dopo poco più di un'ora il maestro delle cerimonie pontificie ha annunciato che il nuovo pontefice è Robert Francis Prevost e si chiamerà Leone XIV. Alle 19.25 si è affacciato in piazza San Petro. Il conclave è durato due soli giorni e sono bastate quattro votazioni per eleggerso, come Benedetto XVI. È la terza fumata dal comignolo sul tetto della cappella sistina dall'inizio del collegio cardinalizio, ciò significa che almeno 89 dei 133 cardinali hanno scelto lo stesso nome. Il quorum necessario è stato dunque raggiunto nel secondo giorno di scrutini. "Una fumata bianca che arriva così presto è un chiaro segno dell'unità della Chiesa", ha dichiarato il cardinale Giuseppe Versaldi, intercettato a caldo..

La vittoria mutilata di Merz
Brutta notizia per l’Europa

Già in passato Friedrich Merz ha dato prova di saper ingoiare il rospo restando glaciale ma stavolta, durante la lettura del primo scrutinio, una smorfia ha tradito il suo volto solitamente impassibile. Eletto alla guida dei Conservatori nel 2022 solo al terzo tentativo, dopo le brucianti sconfitte contro Annegret Kramp-Karrenbauer nel 2018 e Armin Laschet nel 2021, l'ex lobbista è già entrato a far parte dei libri di storia ancora prima di diventare capo del Governo federale tedesco: dal 1949 non era mai successo che un cancelliere non venisse eletto alla prima votazione. Il sorriso ipocrita che accompagna la sua elezione nasconde la consapevolezza del pesante avvertimento arrivato dal Bundestag. Basta una spinta, e si cade. È il peggior abbrivio che potesse avere il Governo formato dall'Unione (Cdu e Csu)..

“Noi e lo Zen”. La comoda antropologia degli incolpevoli

Me li sarò magari meritati. Ma nella vita di privilegi non ne ho avuti pochi. L’ultimo, forse il più rilevante: vivo in uno dei posti più belli di Palermo, giusto a fianco del Teatro Massimo, nella piazza dedicata a Giuseppe Verdi. Non mi si fraintenda comunque. Il privilegio non è di stare a lato dello straordinario monumento di Basile. Non sono la vista del suo colonnato, della sua cupola e del suo frontespizio a rendere più serena la mia vecchiaia. Il vero, ineguagliabile beneficio è quello di potere svoltare l’angolo e trovarsi immerso nella più grande “friggitoria” – copyright del direttore di questo giornale – della città, e tra le maggiori del mondo. Questo è quello che mi si dovrebbe davvero invidiare: l’essere immerso in una enorme cucina, dalla quale..

Ecco l’Italia che la Meloni affida sempre di più alle manette

Quando Giorgia Meloni esclude un provvedimento di clemenza perché “uno Stato giusto adegua la capienza alle necessità, non i reati al numero di posti disponibili”, e cioè dice che, se le carceri hanno cento posti e centoventi prigionieri, non si devono liberare venti prigionieri ma costruire venti posti, sbaglia drammaticamente. Sbaglia perché dovrebbe spiegare come mai quando lei è diventata presidente del Consiglio le carceri ospitavano 54 mila detenuti e oggi ne ospitano 62 mila. Dovrebbe spiegare come mai i reati diminuiscono ma i detenuti aumentano. Dovrebbe spiegare come mai i detenuti sono aumentati ma i posti no, e se ne progettano meno di 400 quando i detenuti in eccesso sono ormai da undicimila a quindicimila. Dovrebbe spiegare come mai lei, il suo governo, il suo ministro della Giustizia, la..

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