Tutta la destra va a gonfie vele, tranne quella di Salvini

La batosta in Umbria per Matteo Salvini è stato un pessimo risveglio. “La fase brutta è alle spalle, si torna a cavalcare l’onda”, aveva confidato entusiasta all’alba del 6 novembre ai fedelissimi Claudio Durigon e Massimiliano Romeo. Era il giorno del trionfo di Donald Trump e la narrazione globale scommetteva sul grande ritorno del capo leghista. Muscoli gonfi e futuro radioso. Tanto più che il quadro astrale di Salvini appariva perfetto: The Donald alla Casa Bianca, Vladimir Putin più vicino alla vittoria, i sovranisti e l’ultradestra in avanzata in tutta Europa. A cominciare dai neonazisti di Alternative für Deutschland, con la Lega nel gruppo dei Patrioti assieme ad altri amiconi del Capitano: la francese Marine Le Pen, l’ungherese Viktor Orbán, l’olandese Geert Wilders, solo per fare qualche nome. Invece, per..

La destra si disfa pure in Umbria
Vince il Pd, crolla invece la Lega

La certezza arriva verso sera, quando diventano chiari i risultati di uno scrutinio che inizialmente restituivano un quadro molto incerto. Stefania Proietti, sindaca di Assisi e candidata per il centrosinistra, è la nuova presidente dell'Umbria. La Regione, storicamente "rossa", torna quindi al centrosinistra dopo un quinquennio di centrodestra. A perdere è Donatella Tesei, presidente uscente, della Lega. Sconta un'insoddisfazione nei confronti della sua amministrazione che serpeggiava anche nel centrodestra locale. La proposta di ricandidarla era arrivata dal suo partito ed era stata accettata, con qualche esitazione, dagli alleati di centrodestra per far quadrare il cerchio delle spartizioni dei candidati presidenti delle varie Regioni al voto. Un calcolo di comodo, più di vera convinzione. Perde Tesei, con qualche punto di distacco nei confronti di Proietti - mentre scriviamo, il centrosinistra si..

Preti e mafia. Nel nome del padre e anche del padrino

Don Marcello Cozzi si presenta come prete, lucano, impegnato da decenni sul versante del disagio sociale, nell’educazione alla legalità e alla giustizia, nel contrasto alle mafie e nell’accompagnamento ai pentiti di mafia e ai testimoni di giustizia. Racconta che dal 2004 è stato contattato da più di cento mafiosi e che con almeno cinquanta di loro continua a sentirsi, scriversi e vedersi. Talvolta l’accompagnamento sfocia in un libro. L’ultimo raccoglie le memorie di Giovanni Brusca che con malcelata modestia afferma: “Sono stato ritualmente affiliato all’età di 19 anni, credo di essere stato uno dei più giovani nella storia di Cosa nostra…”. L’ex enfant prodige che è maturato straziando corpi di giudici e poliziotti, strangolando bambini, sciogliendo i nemici nell’acido, oggi è un tranquillo pensionato del crimine. Si è definito lui..

Fascisti su Marte. Meloni & C.
sanno chi è veramente Musk?

Il match infrasettimanale Mattarella-Musk sulle “ingerenze” del tycoon sudafricano (con cittadinanza canadese, naturalizzato statunitense) ha messo a nudo un risvolto bizzarro: ai sovranisti nostrani piace da matti questo personaggio che del sovranismo è agli antipodi. Concetti come Stato, Nazione e Sacri confini al nostro Elon non risultano; anzi, come direbbero a Roma, gli rimbalzano perché la sua dimensione è sconfinata, sovranazionale, planetaria, addirittura stellare. Figurarsi quanto può importargli degli usi e costumi nel nostro Paese, dei suoi dettami costituzionali e, per restare alla polemica più recente, se i giudici possono essere licenziati o sono inamovibili come da noi. Pretendere da Musk rispetto per la nostra sovranità - che poi significa Storia, Cultura, Identità, Tradizione, tutto rigorosamente con la maiuscola - è un equivoco con cui la destra dovrà fare i..

Mattarella dà una mano a Meloni
per sciogliere la questione Fitto

Spingere Raffaele Fitto a destra e separarlo dal pacchetto dei vicepresidenti Ue, costringendolo a cercare una maggioranza con i Patrioti e l’AfD. La strategia del Pse rischia di consegnare “uno dei migliori candidati possibili per un incarico europeo”, come lo ha definito il leader dei popolari Manfred Weber, nelle mani della peggior destra antieuropeista. Ma mentre a Bruxelles qualcuno prepara lo sgarbo al ministro meloniano, il presidente Mattarella invita Fitto al Quirinale giovedì sera, blindando così la sua candidatura. Dopo lo stallo notturno sulle audizioni per i prossimi vicepresidenti della Commissione von der Leyen 2.0, il gruppo dei socialisti Ur traccia le sue linee invalicabili nell’Eurocamera. Una di queste linee è la separazione della nomina di Fitto dal pacchetto dei restanti vicepresidenti. “Fitto non fa parte del pacchetto, Fitto non..

Mattarella zittisce Elon Musk
“L’Italia sa badare a se stessa”

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rilasciato questa mattina una dichiarazione di forte biasimo per le parole di Elon Musk contro i giudici italiani: "L’Italia è un grande Paese democratico e devo ribadire, con le parole adoperate in altra occasione, il 7 ottobre 2022, che sa badare a sé stessa nel rispetto della sua Costituzione. Chiunque - continua il Capo dello Stato - particolarmente se, come annunziato, in procinto di assumere un importante ruolo di governo in un Paese amico e alleato, deve rispettarne la sovranità e non può attribuirsi il compito di impartirle prescrizioni". Continua su Huffington Post

Pure la reggia di Palazzo dei Normanni ha il retrobottega

Sulla parentopoli dell’Assemblea regionale siamo ancora alle indiscrezioni giornalistiche e alle denunce che i candidati esclusi dal concorso dicono di volere presentare all’autorità giudiziaria. Se sono rose fioriranno. Lo stesso dicasi per un’altra indiscrezione: una società riconducibile a Carlo Auteri, il vice capogruppo di Fratelli d’Italia finito nei guai per le minacce al collega La Vardera, avrebbe ricevuto contributi – quattro soldi rispetto alla valanga di denaro pubblico che gli è arrivata dal Turismo – anche dal Presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, suo compagno di partito. Il quale, manco a dirlo, dispone di un fondo riservato, molto consistente, al quale attinge per sovvenzionare liberamente, e senza alcun controllo, parrocchie, sagre paesane, carnevali di ogni genere e qualità, feste e festicciole, convegni e congressi; con particolare attenzione – va da sé –..

Musk, Bannon e DeSantis:
gli zii d’America della Meloni

Elon Musk dà l’avviso di sfratto ai giudici italiani, rei di impedire la difesa dei confini. Matteo Salvini, trenta secondi dopo, si allinea perfettamente, anche nelle argomentazioni. Sostituisce quelle ideologiche, e tardo-berlusconiane, dei giorni scorsi (“comunisti”) col Musk pensiero (“mettono in pericolo la sicurezza nazionale”). Giorgia Meloni tace, ma a palazzo Chigi è impegnata a ricevere Ron DeSantis, il governatore della Florida anti-woke, anti-diritti e anti-Disney, in quanto colosso del politicamente corretto. Flashback: quando Ron De Santis sembrava dovesse correre per la Casa Bianca, il leader leghista, arringando le folle alla vigilia delle elezioni italiane, disse: “Con lui il mondo sarebbe un posto migliore”. Continua su Huffington Post

Anche per gli altri sette migranti l’Albania finisce qua

Tutti in Italia. Di nuovo. Nell'attesa che sul decreto Paesi sicuri si pronunci la Corte di giustizia europea. Torneranno in Italia nelle prossime ore, probabilmente saranno nel nostro Paese già domani, i sette migranti che erano stati mandati nei Cpr in Albania. Ciò accadrà perché la convalida del loro trattenimento nei Cpr nati grazie a un accordo di Giorgia Meloni con Edi Rama è sospesa, nell'attesa che il giudice europeo si pronunci. E se la convalida manca, queste sette persone - provenienti da Egitto e Bangladesh - non possono restare in Albania. Sarà il giudice europeo, insomma, a dire se il decreto varato per bypassare la prima decisione del giudice, che aveva rimandato in Italia dall'Albania i primi 12 migranti, rispetta o no il diritto europeo. I sette migranti che..

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