Ma c’è anche una sanità fatta di coraggio e sacrificio

Ne è arrivato a parlare persino Massimo Gramellini, in prima, sul Corriere della Sera. Dopo ch’era stato Andrea Cassisi, su Avvenire, a rilanciare la “parabola” dell’aggredito che diventa il salvatore del suo stesso aguzzino. Tutto vero: i fatti, risalenti a una quindicina di giorni fa, si sono verificati in una Guardia Medica nel centro di Ragusa. In piena notte due brutti ceffi, uno con una ferita alla mano, si presentano nella stanzetta angusta che ospita il presidio di continuità assistenziale. E non rendendosi conto che quello non è un pronto soccorso, si rivolgono al giovane medico (meno di 40 anni) con fare minaccioso. Pretendono che la ferita – procurata chissà come, alle 3 del mattino – venga suturata. Il medico dice che non può farlo, che non può applicare i..

I grandi del mondo per Bergoglio
Faccia a faccia Trump-Zelensky

Il lungo addio a Papa Francesco si è consumato oggi in una Piazza San Pietro gremita di oltre 250mila persone, secondo quanto riferito dalla sala stampa vaticana. Una folla commossa ha partecipato ai funerali del Pontefice, accompagnando con preghiere, applausi e gesti di affetto quello che è stato definito un ultimo abbraccio collettivo al Papa venuto “dalla fine del mondo”. La celebrazione è cominciata alle 10 in punto, con la bara accolta in piazza da un lungo applauso dei fedeli. Accanto al feretro, disposte le persone che hanno condiviso il quotidiano di Bergoglio: i segretari, gli aiutanti di camera e il fidato infermiere Massimiliano Strappetti, che hanno baciato la bara prima di lasciarla. Sulla cassa è stato posto il Vangelo aperto dal Maestro delle cerimonie, monsignor Diego Ravelli. Continua su..

Partita chiusa per Zelensky
Putin lo tiene, Trump lo mena

Stavolta lo strappo si consuma a distanza, non nello Studio Ovale e in mondovisione, ma la sostanza è la stessa: Donald Trump accusa Volodymyr Zelensky di voler "prolungare lo sterminio" con la sua inutile e ostinata resistenza nella difesa dei territori, di essere "un uomo senza carte da giocare", di costringere l'Ucraina in una situazione "disastrosa", per cui può scegliere, "può ottenere la pace o può combattere per altri tre anni prima di perdere l'intero Paese". Tutto questo mentre il Cremlino fa sapere che le dimissioni di Zelensky non sono tra le richieste della Russia all'Ucraina, tuttavia qualsiasi documento da lui firmato, secondo Mosca, può essere contestato per la sua illegittimità. Continua su Huffington Post

“Pensiamo al Papa”. Meloni si sfila
dal vertice Trump-von der Leyen

Non si preparano bilaterali America-Europa in quattro giorni scarsi. Non si parla di business, cioè di dazi, a margine dei funerali di un Papa. Giorgia Meloni e i suoi ministri in queste ore frenano entusiasmi e ricostruzioni. Il governo è alle prese con la mastodontica organizzazione di un evento globale con una sfilza di capi di stato e di governo (circa 170), con relative delegazioni diplomatiche, previsti fra venerdì e sabato a Roma. Gli occhi sono puntati su Donald Trump che, ad ascoltare importanti ambasciatori europei, ha già “requisito” gli hotel più appetibili in centro. La presidente della Commissione Ue von der Leyen fa sapere che è pronta a bilaterali, ma sembrano intenzioni unilaterali. Giorgia Meloni lavora a un incontro tra Europa e Usa fra maggio e giugno a Roma,..

Il Papa del popolo. Un po’ Lady Diana e un po’ Evita Peron

Sarà stata l’overdose di colomba, o si è ormai diventati, oltre che cinici, anziani? Eppure l’altra mattina, svegliandoci a Pasquetta, che strane emozioni contrastanti, oltre l’umana pietà, per il trapassato Papa Francesco. Forse “non mi è arrivato”, come si dice nei reality, e senza nessuna pregiudiziale essendo cresciuti in famiglie laiche ma inopinatamente dotate di diversi vescovi: mons. Agostino Ferrari Toniolo, e poi Carlo Manziana, vescovo di Crema (pre “Call me by your name”) che ci faceva le cresime, e zii molto amici del futuro Paolo VI, essendo bresciani, e insomma non essendo ostili a prescindere. Sarà dunque l’età? Che senso di colpa. Siamo pessimi! Ma questo Papa ora brandizzato “degli ultimi”, non lo si è mai molto capito (eravamo fuori target?). Un brand un po’ confuso, però, ci è..

Le ambizioni forti e alte di un Papa, forse pure fuori misura

Se un Papa non piace ci si sente in colpa. Giudicare un papato sembra un atto fuori misura. Sentimenti e idee personali a parte, un bel po’ di mondo Francesco se lo è fatto piacere da subito, perfino troppo, per recuperare uno stadio di innocenza affettiva compromesso dalle raffinatezze teologiche e letterarie di Paolo VI, dai suoi tragici dubbi, e poi dallo spirito regnante e guerriero di Wojtyla, dalle sue tragiche certezze, e dalla soave intrattabilità teologica e morale di Ratzinger, custode non negoziabile di una fede e di una cultura che stavano soccombendo di fronte al wokismo relativista. Esigere una vita innocente è precisamente il male di quest’epoca, almeno secondo un’idea tradizionalista o conservatrice di intelligenza e cultura. Ma va anche detto che Francesco, sotto quel sorriso che era..

La “rivoluzione” di un Papa venuto dalla fine del mondo

È morto il Papa venuto da lontano, privando la Chiesa di una guida sicura e nuova nella sua storia millenaria. Privandola di una voce che richiamava al senso autentico del messaggio evangelico, indicando a tutti la via della salvezza. Non c’è più chi ha aperto le porte anche a coloro alle quali erano sbarrate perché lontani dalla dottrina cattolica. Non c’è più l’uomo che ha visto un Dio misericordioso unico per tutti e del Figlio del quale ieri per l’ultima volta ha riaffermato la resurrezione. La Chiesa è priva di colui che ha avviato una riforma profonda e difficile, che non poteva eliminare tutte le incrostazioni di una realtà millenaria. Francesco è stato il Pontefice che con più forza degli altri ha percorso le vie del mondo, cercando di riconciliarlo..

Un gesuita dell’altro mondo

Tante prime volte con il suo Pontificato: il primo gesuita a diventare papa, il primo sudamericano, il primo a ispirarsi al santo di Assisi

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