Il giorno in cui l’Italia
si scoprì contro l’Europa

Forse dunque è vero che viviamo in una rete di arabeschi, come diceva Ennio Flaiano, in una locuzione che era il diretto corollario dell’affermazione per cui “in Italia la linea più breve tra due punti è l’arabesco”. Per un giorno questa patriottica industria del ghirigoro si è trasferita a Strasburgo, al seguito di alcuni tra i suoi più illustri artigiani. Nella città che una settimana al mese ospita le sedute del Parlamento europeo, il Partito democratico ha tratteggiato l’arabesco dell’astensione sul ReArm Europe, il piano con cui Ursula von der Leyen sta provando a far fare qualcosa – e subito – a un Vecchio continente che rischia seriamente di ritrovarsi proverbiale vaso di coccio tra l’America di Donald Trump e la Russia di Vladimir Putin. Peccato che poi astensione non..

Vieni avanti, Salvini. Giorgia Meloni governa, lui twitta

Lei governa, lui twitta. Gli alleati lo tollerano come un jukebox rotto che suona sempre la stessa canzone, l’opposizione lo gonfia come un palloncino da sagra paesana, ma alla fine è Giorgia Meloni a spegnere le luci. E noi stiamo a guardare, perché in Italia, si sa, anche il dramma più cupo finisce sempre con un Salvini che inciampa sul suo stesso rosario. Ieri pomeriggio, a Strasburgo, la Lega ha votato contro il piano di difesa europeo con quell’aria di chi dice “siamo pronti a iscriverci al Pd di Elly Schlein”. Fratelli d’Italia, i cugini di destra con cui i leghisti dividono il governo, ha invece votato a favore con Forza Italia, lasciando il pacifista Matteo Salvini a urlare da solo contro un mulino a vento che, guarda caso, continua..

Guerra dei dazi al Canada
Trump perde Wall Street

Dopo il lunedì nero, che ha registrato la peggiore giornata del Nasdaq in due anni e mezzo (-4 per cento) e una caduta dell’indice S&P 500 (-2,7 per cento), proseguono le vendite a Wall Street. Nella giornata di ieri il Dow Jones ha ceduto 700 punti per poi limitare le perdite (-200) e, soprattutto, è caduta l’industria automobilistica: le tre americane Ford, General Motors e Stellantis, oltre alla canadese della componentistica auto Magna International, hanno perso attorno al 3 per cento. La ragione è una nuova tappa della guerra commerciale scatenata da Donald Trump contro il Canada. Il presidente degli Stati Uniti ha annunciato ieri, attraverso il social network Truth, un ulteriore dazio del 25 per cento sull’acciaio e sull’alluminio importati dal Canada, portando così al 50 per cento i..

Sanità: il cambio dell’assessore non ferma il disastro. Anzi

Un mese da Faraoni. L’Asp di Palermo, la più grande e ricca della Sicilia, aspetta la nomina del nuovo manager senza il quale non esiste programmazione. Ma Daniela Faraoni, assessore regionale alla Sanità, ha ancora bisogno di tempo per stabilire chi sarà il suo successore. In compenso puntella – senza rossore, bisogna pur dirlo – il traballante Ferdinando Croce, il direttore dell’Asp di Trapani che nel giugno del 2024 sa già di avere un arretrato di 3000 referti istologici ma firma un contratto per partecipare al premio “Massimo Troisi” di Salina, Eolie. E’ molto probabile – si sussurra ai piani alti dell’assessorato – che la Faraoni abbia vecchi obblighi di riconoscenza verso Ruggero Razza, suo predecessore negli uffici di piazza Ziino e padrino politico dell’intoccabile Croce. Sarà. Il suo primo..

L’incolmabile distanza fra
Elly Schlein e Mattarella

Tra Sergio Mattarella e Elly Schlein emerge una dissonanza che sarebbe difficile non notare. Hanno accenti palesemente diversi se non opposti sull’Ucraina, sulla minaccia rappresentata dalla potenza russa, sulle scelte che ne derivano per l’Occidente in genere e per l’Europa in particolare. Non sono crepe da poco perché riguardano questioni vitali, spartiacque del nostro tempo da cui tutto il resto discende. Scelte di campo, o di qua o di là. Quasi non passa giorno senza che il presidente invochi la pace, esattamente come la segretaria del Pd, ma a condizione che si tratti di una pace “giusta e duratura”, basata sul ripristino del diritto internazionale, dunque sul no alla sopraffazione, contro la violenza del più forte a danno del più debole, sul dovere di sostenere l’Ucraina con ogni mezzo e..

Pd, Lega, Fratelli d’Italia: partiti traditi, partiti perduti

Solo i pochi volenterosi che si ostinano a partecipare alle riunioni del Partito democratico sanno che Anna Maria Furlan, genovese, ex segretaria della CISL, rappresenta Palermo in Senato. Neppure quei pochi saprebbero comunque indicare una sola iniziativa che trovi un interesse, un’attenzione della ignota senatrice per la città e per la Sicilia. È arrivata qui catapultata dalla direzione nazionale del Partito democratico, ha sottratto il ruolo ad uno dei dirigenti locali che aveva lavorato per anni a sostenere quella forza politica, è stata accolta con generosità, votata da tutti, specie dal gruppo guidato da Giuseppe Lupo, al quale non fece velo la pretestuosa esclusione dalla lista per le elezioni regionali avvenuta un mese prima. Eletta, la Furlan è rimasta per due anni e mezzo in un silenzio «operoso». Poche volte..

Come Salvini vuole scalzare
Meloni nel cuore di Elon Musk

Il tricolore francese ha su Matteo Salvini l’effetto del drappo rosso sui tori. La sola ipotesi che l’Italia possa anche soltanto guardare a Eutelsat, gruppo con sede a Parigi e tra i maggiori operatori satellitari al mondo, per cercare un fornitore di comunicazioni sicure, ha fatto partire alla carica il vicepremier leghista. “Non so cosa stiamo aspettando per fare quello che stanno facendo tanti altri Paesi ovvero rivolgerci a una azienda che ha una tecnologia più avanzata e mi riferisco a Starlink”, ha tuonato il ministro dei Trasporti. Elon Musk, patron del servizio di comunicazioni satellitari a bassa quota fornito dalla controllata della sua azienda di lanciatori Space X, ha trovato nel vicepremier un suo grande estimatore, come un po’ tutti i movimenti sovranisti ed euroscettici del Vecchio Continente, lodati..

Quanticamente Elly. Armati e disarmati allo stesso tempo

Ora, non è che uno voglia dubitare della profondità del pensiero di Elly Schlein. Dopotutto, chi siamo noi per mettere in discussione ella, cioè Elly, insomma una donna che parla di “bivi” europei e “salti quantici” come se stesse dirigendo un film di fantascienza con budget ridotto. Soltanto, qualche volta, ogni tanto, ascoltandola, una certa inquietudine ci coglie. Come ieri, per esempio. Quando l’abbiamo sentita, al termine di un vertice con il Partito socialista europeo, a Bruxelles, sintetizzare la posizione del Pd a proposito del piano di investimenti militari europei, all’incirca in questi termini: “Difesa comune sì, riarmo no”. Che è un po’come dire “mangio volentieri ma non mastico”, “cucino l’arrosto ma non compro il forno”, “canto l’opera però sono senza voce”, “voglio vincere il Palio ma col mulo zoppo”...

Governo diviso sul riarmo
E’ lite tra i due vicepremier

Mentre nell’aula dei gruppi parlamentari della Camera Matteo Salvini torna a trumpeggiare, attaccando “l’idiozia” di Bruxelles e il piano di riarmo europeo, praticamente negli stessi istanti e a pochi metri di distanza, l’altro vicepremier Antonio Tajani è incalzato dai cronisti in Transatlantico. E ribatte: “La linea la dà la premier e il ministro degli Esteri. Siamo favorevoli alla proposta di von der Leyen”. Tensioni e turbolenze nel governo, mentre Giorgia Meloni vola oggi a Bruxelles per il Consiglio europeo. Sul tavolo la premier troverà ReArm Europe, il piano da 800 miliardi di euro proposto dalla presidente della Commissione europea per aumentare le capacità di Difesa dei 27 paesi Ue. Mercoledì sera Meloni aveva riunito a Palazzo Chigi i suoi vice in vista di un passaggio europeo che, tra Donald Trump..

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