“Assicuratevi”. Per le calamità lo stato non ha più soldi
La sfida tra quattro mesi sarà far assicurare almeno 4 milioni di aziende contro terremoti e alluvioni. A meno che l’obbligo per le imprese di sottoscrivere polizze contro le catastrofi naturali - che per legge parte dal primo gennaio 2025 - non slitti a gennaio 2026, come chiedono alcuni parlamentari di Fratelli d’Italia e dell’opposizione. L’ultima relazione dell’Ania, la Confindustria delle assicurazioni, mette il dito nella piaga. L’Italia “si distingue per una gestione dei danni relativi a calamità naturali che tradizionalmente si basa sull’intervento ex-post da parte dello Stato. Questa modalità di gestione dei danni, attuata ripetutamente nel tempo, ha accresciuto la convinzione che esista un garante di ultima istanza disposto a farsi carico della ricostruzione”. Parole che risuonano attuali, alla vigila di una legge di Bilancio che dovrà fare..