“Eravamo io, Donald ed Elon”
Il rapporto privilegiato di Meloni

Stavolta è definitivo: il nuovo vento trumpiano in arrivo da oltreoceano aiuta Giorgia Meloni a recidere i già deboli legami con Francia e Germania, che insieme all’Italia sono i due maggiori azionisti dell’Unione Europea. C’è poca Europa nella conferenza stampa annuale della premier. C’è invece tanta America, quella che Donald Trump vuole rendere “great again” e che trova nella leader italiana una sostenitrice fedele alla linea anche se si tratta di minacciare di invadere la Groenlandia o di colpire l’Unione con i dazi commerciali. In quasi tre ore di domande e risposte con i cronisti a Roma, mai una volta la presidente del Consiglio critica il tycoon che il 20 gennaio si insedia ufficialmente alla Casa Bianca con una cerimonia che Meloni non vorrebbe perdersi per nulla al mondo, “vediamo..

Piersanti Mattarella? Lo conoscevo, questa la sua eredità

Rimane in me il ricordo di un uomo di grande valore politico e morale, di Piersanti Mattarella, che 45 anni fa, nel giorno del battesimo di Gesù, mentre andava a Messa, la mafia brutalmente uccise. Resta la memoria di un percorso comune nello stesso partito, del riferimento agli stessi valori, alla medesima tradizione, di un amichevole rapporto con un uomo solare. Mi rimane in mente il momento nel quale, nel corso di una riunione dell'organismo regionale democristiano, su incarico della maggioranza interna guidata da Rosario Nicoletti, mi recai da Piersanti a proporgli di accettare la candidatura per la guida della Regione. Non posso dimenticare un viaggio a Pantelleria durante la campagna elettorale per le elezioni nazionali del 1976, dove egli venne a sostenermi e dove insieme comiziammo. Resta il profondo..

Cecilia Sala è tornata in Italia
dopo la detenzione a Teheran

È decollato pochi minuti fa, da Teheran, l'aereo che riporta a casa la giornalista Cecilia Sala. Lo comunica in una nota Palazzo Chigi, che spiega come "grazie a un intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence, la nostra connazionale è stata rilasciata dalle autorità iraniane e sta rientrando in Italia". La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, "esprime gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile il ritorno di Cecilia, permettendole di riabbracciare i suoi familiari e colleghi". La premier ha informato personalmente i genitori della giornalista nel corso di una telefonata avvenuta pochi minuti fa. Leggi ilfoglio.it

Le donne di Ozpetek viste da un professore di metafisica

Ieri sera a cena da un’amica un espertissimo di cinema, uno di quei nuovi intellettuali che ha visto, cinematograficamente, tutto ma non ha letto, letteralmente, nulla (tranne forse un poco di Lacan) ha sentenziato che lui Ozpetek non lo sopporta e che per principio non è andato a vedere il suo ultimo film. Eh ‘sti cazzi! A me, invece, nel mio piccolo, ignorante come sono di cinema, appartenente alla minoranza di coloro che qualcosa legge ancora (addirittura la inutilissima Metafisica di Aristotele!), il film Diamanti è piaciuto. Posso dirlo? Non c'è trama, sceneggiatura, sviluppo, certo - concordo in questo con l’intellettuale-che-ha-visto-tutto - ma vi è, mi sembra, il mondo, anzi l’universo umano, visto con lo sguardo delle donne. Che è uno sguardo attento, di solito infinitamente più di quello degli..

I tormenti dell’attore antifascista che interpreta Mussolini

Si usa in genere il tremendissimo cliché “ultima fatica” per il lancio di libri, film, dischi, ma per questo “M” in arrivo su Sky la fatica non basta. Non rende neanche lontanamente l’idea. “Interpretare M è stato molto doloroso”, spiega Luca Marinelli, protagonista della maestosa saga di Scurati diventata serie-evento. Un transfert impossibile. Un calvario dell’immedesimazione che non possiamo immaginare. “Non mi volevo avvicinare a Mussolini, ma purtroppo ho dovuto farlo”, anche se non si capisce chi o cosa l’abbia costretto, forse il suo agente, ci auguriamo con ottime argomentazioni. “E’ stata comunque una cosa molto lunga. Una decisione sofferta. Indeciso se accettare o meno, Marinelli si consultava con la nonna, “matriarca di una famiglia partigiana” (così Repubblica) e che proprio non voleva, era contraria, fai tutti, ma Mussolini no!..

Così Musk flirta con la politica
e incassa contratti e potere

La notizia circola da alcune ore: secondo Bloomberg, il faccia a faccia riservato tra Donald Trump e la premier Giorgia Meloni a Mar-a-Lago ha dato una spinta significativa al dossier SpaceX, che riguarda un contratto quinquennale per la fornitura al governo di servizi di telecomunicazione sicuri. Un'operazione dal valore di 1,5 miliardi di euro, che prevede un sistema criptato di massimo livello per le reti telefoniche e i servizi internet del governo, le comunicazioni militari e i servizi satellitari per le emergenze. In altre parole, un sistema per proteggere e rendere inaccessibili i contenuti delle comunicazioni governative a chi non è autorizzato. E SpaceX fornirebbe questo servizio al governo proprio attraverso il sistema satellitare Starlink. Certo, manca ancora l'ok definitivo, su cui peraltro pesano dubbi di chi teme che l’operazione..

Orestiadi. Licenziato due volte dalla famiglia Corrao

E se la metto sullo scherzo? Anzi, se uso l'autoironia sulle vicende che mi hanno riguardato? Utilizzando questo registro posso rivendicare un premio, il premio al "tontolone". Ché non è facile raggiungere un record, essere stato "licenziato" due volte, prima dal padre e poi dalle figlie, ed entrambe le volte con una mancanza di garbo, con un cinismo che anche a me, che non sono permaloso ma anzi portato alla mitezza, non fa certo piacere. La prima volta. Ero segretario generale della Fondazione Orestiadi e collaboravo con il suo presidente, in tempi di grande difficoltà per quella istituzione. C'erano - o mi pareva ci fossero - tra noi due un bel rapporto umano e una piena sintonia nel comune impegno di consentire la prosecuzione delle attività. C'era allora ed è..

Meloni vola da Trump
per risolvere il caso Sala

Si dice che la storia si ripeta spesso, salvo che si manifesta la prima volta come tragedia e la seconda come farsa. Tuttavia ci sono quanto meno delle eccezioni. Il caso del sequestro di Cecilia Sala in Iran soltanto in apparenza è una replica di eventi lontani di cui riecheggia alcune modalità. Inoltre non è certo una farsa: al momento è un dramma e tutti ci auguriamo che non diventi una tragedia. Peraltro, è vero: qualcosa ci rammenta il passato. Chi non ricorda gli ostaggi americani catturati a Teheran nel novembre 1979, le lunghe e infruttuose trattative con Washington, il tentativo sfortunato del presidente Jimmy Carter di liberarli con un’azione di commando, il fallimento clamoroso nel deserto, l’umiliazione subita dagli Stati Uniti? E infine, quando sembrava che la luce in..

Cecilia Sala intrappolata
Nordio non scarcera Abedini

Nessuna forzatura all'orizzonte. Nessun gesto che potrebbe far irritare gli Stati Uniti, tanto più in un momento in cui sono in corso contatti febbrili, a più livelli, tra Roma e Washington sul caso di Cecilia Sala, giornalista arrestata pretestuosamente a Teheran il 19 dicembre, tre giorni dopo il fermo - in Italia, su mandato diretto Usa - dell'ingegnere informatico esperto di droni Mohammad Abedini. La detenzione di Abedini, ormai l'Iran lo dice apertamente, è legata a quella di Sala. Ma su un'eventuale scarcerazione del presunto terrorista, il Guardasigilli Carlo Nordio, pur avendo titolo di intervenire, aspetta i giudici. Continua su Huffington Post

Pumilia: mi sono dimesso dalle Orestiadi, ecco perché

Calogero Pumilia non è più il presidente della Fondazione Orestiadi di Gibellina. La comunicazione è arrivata su Facebook. "All’inizio del percorso della celebrazione di capitale dell’arte contemporanea. Come una sorta di dannazione, in questa terra di Sicilia spesso si è molto bravi a trasformare un’opportunità in un’occasione di rissa banale e volgare. Sta capitando ad Agrigento, anche oggi oggetto di scherno come capitale della cultura da parte del maggiore giornale italiano - Il Corriere della sera. Capita a Gibellina, dove, in attesa che «arrivi il futuro», come auspica il programma presentato al Ministero ed approvato, arriva e prevale il desiderio di infantile protagonismo e di inconscia autodistruzione. In dieci anni di lavoro, da una condizione di totale fallimento e di chiusura, la Fondazione Orestiadi è tornata ad essere una delle..

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