Le sparate di Salvini provocano
una crisi diplomatica con Macron

La Francia ha convocato l'ambasciatrice italiana a Parigi, Emanuela D'Alessandro, "a seguito dei commenti inaccettabili" di Matteo Salvini contro Emmanuel Macron per il suo sostegno all'invio di truppe in Ucraina. Riportata dalla Afp, la convocazione al Quai d'Orsay, il ministero degli Esteri francese, è avvenuta poche ore dopo che il leader leghista, giovedì scorso, aveva invitato il presidente francese - in dialetto milanese - a "taches al tram", ad attaccarsi, cioè al tram esortandolo polemicamente ad andarci lui in Ucraina: "Ti metti il caschetto, il giubbetto, il fucile e vai in Ucraina", aveva detto Salvini a margine di un sopralluogo in via Bolla a Milano commentando l'ipotesi della Francia di mandare truppe sul terreno. Salvini aveva anche esaltato la politica di Donald Trump - "con i suoi modi che a..

Dazi. Firmati gli accordi
Stangata anche per i vini

Il vino italiano finisce ufficialmente nella lista dei prodotti colpiti dal nuovo regime di dazi al 15% verso gli Stati Uniti. Secondo le associazioni di categoria, una misura che rappresenta una stangata per il comparto, tra i più esposti nelle relazioni commerciali transatlantiche. “Per il vino si conferma il nuovo regime di dazi al 15%; si tratta di un duro colpo per il settore più esposto tra le top 10 categorie italiane destinate agli Stati Uniti, con un’incidenza al 24% sul totale export globale e un controvalore di circa 2 miliardi di euro l’anno”, ha commentato il presidente di Unione italiana vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi. Secondo l’Osservatorio Uiv, il danno stimato per le imprese italiane è di circa 317 milioni di euro nei prossimi 12 mesi. Questa cifra potrebbe salire..

Ritratto. Maresco da Cinico tv alla Biennale del Cinema

C’era una bella commedia di Vittorio Franceschi, negli anni Settanta, si intitolava «L’Amleto non si può fare». Era un copione sull’impossibilità e al tempo stesso sull’ineluttabilità del fare teatro. Impossibile e ineluttabile, proprio come il cinema di Franco Maresco. Impossibile per l’indomita, intransigente, a volte proterva voglia del regista di nuotare controcorrente nell’implacabile sistema produttivo della Settima Arte. Ineluttabile perché il cinema per Maresco è urgenza fisiologica anche se urgenza non è proprio il termine adatto ai suoi ritmi, diciamo meglio necessità. Perché leggenda vuole che i film del regista palermitano siano come la tela di Penelope:  si facciano, si disfacciano e si rifacciano, che il ciak smetta di battere a metà riprese, il produttore stacchi i cavi elettrici dei riflettori poco più o poco meno che alla decima scena..

Grande folla ai funerali di Baudo
Pippo si “congeda” dal pubblico

"Poco prima di morire, mi ha confidato che il successo (e lui, come sapete, ne ha avuto tanto) non basta a riempire il cuore. Il successo non basta a rendere felici! Questa è una parola di verità che risuona in sintonia con il Vangelo". Così don Giulio Albanese, padre spirituale di Pippo Baudo, nell'omelia nel corso delle esequie nel santuario di Militello Val di Catania. "Pippo ha sì conosciuto il favore del pubblico e la gioia di entrare, con garbo e competenza, nelle case di milioni di italiani. Ma al di là dei programmi e degli applausi, ciò che resta è la sua capacità di comunicare vicinanza, di dare spazio a tanti artisti e di custodire rapporti sinceri. Molti lo ricordano come uomo generoso, discreto, pronto ad aiutare senza clamore"...

Oltre la retorica. Perle di un Baudo da non dimenticare

La baudomania travolge tutto e questa innocua rubrichetta non può certo ignorarla. Oltre il venti per cento di share nella puntata di “Techetechete’”, la più vista della stagione. E poi il gran diluvio di ricordi, interviste, omaggi, maratone televisive, inviati alla camera ardente, vecchi selfie con Pippo che invadono il nostro Instagram (tutti ne hanno almeno uno). Ecco allora una piccola guida per sopravvivere alla retorica del “grande professionista”. Un invito a perdersi per conto proprio negli abissi di RaiPlay alla ricerca di perle rare, uno “streaming Baudo” nell’Atlantide della tv italiana, lì dove giacciono sommersi i tesori della nostra memoria collettiva. Per esempio, Baudo che chiacchiera con Truffaut di “L’Amour fou” a “Domenica In”, che messa così sembra una puntata di “Black Mirror” invece è successo davvero. Truffaut e..

Zelensky e i leader a Washington
Ora Trump vuole negoziare a tre

Il clima è cordiale. Donald Trump è nella parte dell’oste accogliente, nessuno screzio con Volodymyr Zelensky stavolta, tanto meno con i leader europei che il presidente Usa riceve alla Casa Bianca subito dopo. Ci sono Friedrich Merz, Emmanuel Macron, Keir Starmer, Giorgia Meloni, Alexander Stubb, oltre a Ursula von der Leyen per l’Ue e Mark Rutte per la Nato. Anche con loro il tycoon mantiene la tradizione delle dichiarazioni alla stampa prima del vertice. L’immagine è quella delle grandi potenze dell’Occidente sedute al tavolo nella massima convivialità, favorita e ricercata minuto per minuto dal padrone di casa che punta a portare tutti allo stesso punto di approdo: sostenere un trilaterale tra lo stesso Trump, Vladimir Putin e Zelensky al più presto. Ma le crepe emergono subito, non appena il tycoon..

“Io lo conoscevo bene”. Le memorie di Rizzo su Baudo

"Senti senti senti... dimmi se questo passaggio non ti sembra Andrew Lloyd Webber...". "Okay, bello è bello 'sto passaggio: ma non esageriamo, è pur sempre Michele Zarrillo". Ecco, Pippo, ti ho invidiato l'entusiasmo che avevi sempre, in ogni cosa che facevi, anche quando mi sei piombato alle spalle quel pomeriggio, durante una delle prove all'Ariston. O quando ti proposi: "La scriviamo ora per ora la tua giornata qui a Sanremo?" E tu mi rispondesti: "Perfetto, buttiamo giù insieme un diario, presentati domattina alle sei e mezza al Des Etrangers. Avverto io il portiere" E io: "Sei pazzo! Sono le due e mezza di notte!". O quell'altra sera di ottobre, al Delle Vittorie, per uno dei "Fantastico" che su Roma Dio la mandava con tuoni, fulmini e saette e in diretta..

Ultimo saluto al grande Baudo
I funerali nella sua Militello

Aperta dalle 10 la camera ardente allestita per Pippo Baudo al Teatro delle Vittorie di Roma, per un ultimo saluto al grande presentatore tv morto due giorni fa all'età di 89 anni. Rimarrà aperta fino alle 20 di oggi e dalle 9 alle 12 di domani. Mara Venier e Katia Ricciarelli sono state tra le prime ad arrivare, sottobraccio. Tra gli altri hanno già reso omaggio al conduttore Fiorello, Renzo Arbore, il ministro della Cultura Alessandro Giuli, Eros Ramazzotti, Lino Banfi, Max Giusti, il ministro degli esteri Antonio Tajani, l'avvocato Giorgio Assumma, Gigi Marzullo, e Gloria Guida. Nello studio dove il conduttore ha realizzato i suoi più importanti programmi, il feretro sul fondo di un sipario rosso è circondato da rose rosse; su uno schermo televisivo scorrono immagini della carriera..

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