Neanche il tempo di far partire l’esame parlamentare della legge di bilancio, che il Governo è costretto a mettere le mani avanti sulle future misure economiche da prendere a 2023 inoltrato. La manovra appena partorita ‘cuba’ infatti oltre venti miliardi di euro di aiuti contro il caro-energia. Ma solo per i primi tre mesi dell’anno. “A fine marzo – scrive Giorgetti nel documento programmatico di bilancio appena inviato a Bruxelles – il governo valuterà la situazione e, se necessario, attuerà nuove misure di contrasto al caro energia”. Tradotto: se gli effetti economici della guerra – in primis l’inflazione a doppia cifra – non dovessero rientrare con l’arrivo della primavera, al Mef toccherà fare di conto e trovare come minimo altri venti miliardi per un nuovo round di aiuti. Soldi che verranno cercati tra le pieghe del bilancio, magari ricavati tramite ulteriore spending review e da eventuali entrate aggiuntive, si legge nel Dpb. Ma, e su questo Giorgetti non si esprime ancora, se le cifre sono quelle è difficile che l’esecutivo Meloni non debba ricorrere a un nuovo sforamento di bilancio. Fortuna, per i nostri conti pubblici, che il Patto di Stabilità è sospeso. Continua sull’Huffington Post