“Ho timore il che il progetto del Centro direzionale della Regione parte, anche dal punto di vista formale, col piede sbagliato, con la scelta da parte della Giunta regionale non proprio in sintonia con le decisioni assunte dall’Assemblea Regionale”. A spiegarlo in una nota è Marianna Caronia, deputata regionale di Forza Italia. Che smorza gli entusiasmi della sua stessa maggioranza. “Un’opera di questo tipo e di questa portata – attacca Caronia – può essere infatti realizzata, solo dopo le necessarie e approfondite valutazioni di tutte le altre alternative progettuali, in termini di localizzazione, in termini di costi/benefici, in termini di scelte di viabilità collegate. Proprio per questo, quando l’Assemblea Regionale ha dato parere favorevole alla delibera di Giunta sul progetto, furono date delle precise indicazioni che miravano a restituire la parola ai cittadini di Palermo e, soprattutto, ad arrivare ad un progetto definitivo non calato dall’alto ma che risponda davvero alle esigenze non solo dell’Amministrazione regionale ma anche e soprattutto a quelle della città e del territorio”.

Ieri, però, la commissione aggiudicatrice ha annunciato il vincitore del progetto di fattibilità: “Continuo a ribadire – ha spiegato Caronia, che è anche consigliera comunale a Palermo – che non mi sembra accettabile che su questo progetto non venga ancora chiamato ad esprimersi il Consiglio comunale, che mentre ancora non è iniziata la discussione del PRG si ritroverà a dibattere di una variante per un’opera che, da sola e già durante gli eventuali lavori di realizzazione, stravolgerebbe la viabilità e la vivibilità di un’area vastissima di Palermo. Ribadisco comunque, a scanso di equivoci o strumentalizzazioni, che io sono favorevole alla realizzazione di un Centro direzionale, ma sono contraria alla modalità con cui fino ad ora se ne è parlato, o meglio, non se ne è parlato nei luoghi deputati a tale discussione lasciando che tutto avvenisse in rapporto quasi privato fra Governo Regionale e Giunta comunale, lasciando la città e il Consiglio Consiglio comunale all’oscuro di tutto”.