Ieri Matteo Salvini – dopo la certificazione dell’ingresso dell’Italia in recessione ed il moltiplicarsi di dati su un 2019 ancora peggiore, un timing che sembrava perfetto – ha avuto un calcio di rigore per affermare che la Lega esiste ancora come partito dello sviluppo e del nord imprenditoriale alla disperata ricerca di qualcosa a cui aggrapparsi. Ma in visita al cantiere Tav di Chiomonte ha tirato il pallone in bocca al portiere. Certo, ha detto che l’opera “va completata”… L’articolo completo su ilfoglio.it