C’è un fatto politico sconvolgente, diventato purtroppo ordinario, che da qualche mese a questa parte scandisce le giornate del governo del cambiamento. E’ un fatto politico che per una volta, almeno apparentemente, prescinde dalle pazzie economiche, dagli istinti antieuropeisti, dalle velleità sfasciste e che riguarda un terreno difficile da affrontare senza una chiave di lettura di carattere moralista: il linguaggio della paura. Leggi l’articolo completo su ilfoglio.it