Ora che la bandiera della città sventola sulla nave Aquarius, quella che salva gli immigranti nel Mediterraneo, i palermitani potrebbero avvertire un senso di serena felicità, quella che si prova quando si fa del bene al prossimo. E potrebbero anche compiacersi con il proprio sindaco, quel Leoluca Orlando che siede a tavola con i musulmani, che danza con gli africani e che è diventato il paladino di tutti i poveri e gli afflitti del terzo mondo. Peccato però che in questo processo di beatificazione ci sia un vuoto da riempire. Il sindaco, ogni tanto, dovrebbe pure rivolgere uno sguardo misericordioso alla sua infelicissima Palermo. Perché è sacrosanto soccorrere gli sventurati che rischiano di affogare nel Mediterraneo; ma sarebbe altrettanto doveroso pensare a tutti coloro che alle prime piogge d’autunno rischiano di affogare nelle strade allagate di Mondello.