Sembravano gemelli siamesi. Erano amici per la pelle: fraterni, complici, sodali. Occupavano la bottega e il retro bottega di Palazzo d’Orleans. Nessuno avrebbe potuto immaginare il guazzabuglio di incomprensioni, malintesi o colpi bassi esploso a proposito del primo termovalorizzatore da costruire in quel di Catania. Ma tant’è. Di fronte al ricco affare l’uno, Sua Maestà il Presidente, ha messo in mostra la sua inconsistenza e la sua incapacità di controllare quel che si muove nelle segrete stanze della Regione. Mentre l’altro, Sua Altezza Reale il Principe Consigliere, ha rivelato la sua natura – opaca, sfuggente – di avvocato d’affari impegnato nella scelta dell’impresa più idonea per la realizzazione di un impianto da ottocento milioni. Il cortocircuito era inevitabile. Resta da capire se il conflitto tra i due è scoppiato nella bottega o nel retro bottega.