Nell’ultimo anno ogni qual volta Mario Draghi, ex governatore della Bce, è intervenuto nel dibattito italiano con idee e proposte per portare fuori il paese dalla crisi economica post Covid, è subito partito il tam tam politico su quanto fosse necessaria una figura così alta, qualificata e con solida reputazione internazionale alla guida dell’Italia. Guida del governo in primis, ovviamente, ma c’è chi lo vedrebbe bene anche come prossimo presidente della Repubblica. È successo la prima volta a fine marzo, in pieno lockdown, quando Draghi intervenne sul Financial Times con un editoriale duro quanto lucido che ruppe il tabù del debito in Europa: per uscire dalla crisi generata dal virus, è arrivata l’ora di non badare alla spesa pubblica, archiviare il patto di stabilità e consentire ai paesi di fare debito, questo il succo del discorso. Continua su Huffington Post