Il Movimento 5 stelle è quel posto dove sono possibili cose impossibili (cit.). Giuseppe Conte si siede a tavola con Beppe Grillo, foto di rito da diffondere alla stampa, sorrisoni e pace fatta, si riparte tutti insieme. Il nuovo capo politico appena due mesi fa era uno che “non ha visione politica, né capacità manageriali, non ha esperienza di organizzazioni, né capacità di innovazione”. Per Grillo un disastro, insomma, ritornato ad essere il tizio preso per strada a caso per governare ma che dio ce ne scampi una seconda volta, guai a dargli il Movimento in mano. Era il 29 giugno, arrivati a metà luglio tutto risolto, si riparte tutti insieme, si comincia da Marina di Bibbona, dove Conte è arrivato per rimanere lontano da occhi indiscreti, certo, per non rischiare di sottoporre Grillo a Roma alle pressioni dei parlamentari, vero, ma anche per certificare che quella che nasce nel Movimento 5 stelle è una diarchia, due consoli che si sono guardati in cagnesco, che non si fidano più fino in fondo l’uno dell’altro ma che non avevano alcuna convenienza a rompere. Continua sull’Huffington Post