Di certo non è all’estero. E di certo non ha fatto una gran bella figura. Fuggire da un impegno con la “trasparenza”, per un ex presidente della Regione, è un fatto quanto meno discutibile. Ma Crocetta se ne infischia e non si presenta. Il presidente della Commissione Antimafia, Claudio Fava, lo aveva convocato per un’audizione sul caso Montante – Crocetta è indagato dai magistrati nisseni per aver favorito l’ex capo di Sicindustria in cambio di sostegno elettorale e del silenzio su alcuni scandali sessuali – ma l’ex sindaco di Gela ha fatto orecchie da mercante. Anzi, con una missiva, aveva spiegato a Fava che era necessario posticipare l’audizione a causa di un suo viaggio all’estero (domenica, in collegamento da Bruxelles, aveva partecipato a una trasmissione su Rete 4).

Eppure nel giorno previsto dalla convocazione, Crocetta non si trovava all’estero. Bensì a pochi metri dagli uffici della commissione antimafia. Ossia nel ristorante dell’Ars, a Palazzo dei Normanni. Fava lo ha saputo e si è imbizzarrito e non ne ha fatto mistero: “Apprendo, nel ricevere la sua risposta alla nostra comunicazione, che Ella si trova in Italia, a Palermo, e più precisamente nel ristorante dell’Ars. Nel segnalarle il mio disappunto per questa sua comunicazione già smentita dai fatti, prendo atto che non intende accogliere l’invito di questa commissione”. L’insegnamento del giorno è il seguente: quando bigiate la scuola, state il più lontano possibile dagli uffici del preside. Anche un bambino lo avrebbe capito.