No, i malpancisti dell’Assemblea regionale martedì non hanno incenerito e umiliato solo Nello Musumeci, governatore della Sicilia. Hanno impallinato soprattutto gli uomini del suo cerchio magico, quei ragazzi che da quattro anni credono di essere i padroncini della Regione, i sovrastanti del feudo, i cani di guardia di un potere che non vuole tra i piedi né i partiti né la politica. Lui, Musumeci, non li ha mai richiamati all’ordine. Ha lasciato mano libera al Bullo, alle sue arroganze e ai suoi bilanci di cartone; ha sopportato la spocchia e le volgarità del Balilla; ha chiuso gli occhi davanti alle scarpe chiodate con le quali il Corazziere ha conquistato ogni angolo della sanità. Svegli e spregiudicati, i tre ragazzi credevano di vivere in una fortezza inespugnabile, in una sorta di quadrilatero di Radetzky. Da martedì sono anche loro con le spalle nude.