“Il mio Governo voleva fare i termovalorizzatori che avrebbero risolto il problema in cui si trova oggi la Sicilia – ha detto Totò Cuffaro, ospite della commissione regionale Antimafia che lo ha audito sull’inchiesta relativa al ciclo dei rifiuti – La Regione non avrebbe messo una lira, perché sarebbero stati realizzati dalle imprese”. Ma è proprio sulla gara a evidenza pubblica predisposta dall’Arra, l’agenzia creata ad hoc dalla Regione, che Fava ha incalzato l’ex presidente della Regione. Chiedendo perché non furono richiesti i certificati antimafia alle società partecipanti (erano in sette, ma due non avevano i titoli e una presentò i documenti in ritardo) e come mai nessuno del governo si fosse accorto della “spartizione” a tavolino tra i gruppi partecipanti all’appalto, come dimostrato da una sentenza del Tar: “Io non me ne sono accorto perché non mi occupavo delle gare – ha risposto Cuffaro –. Con i termovalorizzatori il conferimento sarebbe costato ai cittadini 74 euro a tonnellata, oggi con le discariche costa 200 euro. Il governo dopo di me si è vantato di aver bloccato il malaffare dei termovalorizzatori, ma il malaffare sta dall’altra parte, nelle discariche” ha sentenziato Cuffaro, attaccando Lombardo e soci: “Non abbiamo fatto i termovalorizzatori, facendo diventare la Sicilia una pattumiera – ha detto ancora l’ex governatore –. E abbiamo fatto andare in dissesto i comuni che non riescono a pagare lo smaltimento. Oggi le Ato hanno accumulato un debito di oltre il miliardo e mezzo”. A cosa sarebbero serviti quattro inceneritori? “Così evitava di far viaggiare i rifiuti – ha replicato Cuffaro alle osservazioni di Fava –. Inoltre se uno era in avaria o in ristrutturazione, era previsto il ‘contratto di solidarietà’, ossia quello più vicino a quello andato fuori uso si assumeva la responsabilità di smaltire i rifiuti. I fumi? Sono uguali, sia che siano due che siano quattro, perché dipende dalla quantità di rifiuti smaltiti e non dal numero di termovalorizzatori. Poi resta da capire perché i termovalorizzatori non inquinano in altre parti del mondo e inquinano in Sicilia”.