Quindici detenuti del carcere di Favignana si occuperanno della pulizia del mare e della costa. Lo prevede un protocollo d’intesa volto al reinserimento sociale dei prigionieri, e sottoscritto da Dino Petralia, direttore del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Nunziante Rosania, il direttore del carcere, e il sindaco Francesco Forgione. “Si tratta di un progetto che viene consacrato in questo protocollo che si aggiunge ad una serie di protocolli e progettualità che riguarda il percorso trattamentale e di reinserimento sociale per i detenuti”, spiega Petralia.

“L’area penitenziaria per Favignana è stata da sempre “datore di lavoro”, dando impiego nel settore penitenziario – ha spiegato Forgione -. Un grande impatto ha sicuramente avuto il forte San Giacomo, carcere di massima sicurezza, dismesso nel 2010. I detenuti daranno il loro contributo e si sentiranno ancora più isolani”. “Aprire l’isola al carcere e di conseguenza il carcere all’isola è un fatto straordinariamente importante”, sottolinea il sindaco, che annuncia la nascita di altri progetti come “il laboratorio di sartoria. L’idea è quella di produrre non solo le mascherine ma prodotti legati all’economia dell’isola. Allo stesso tempo abbiamo avviato un percorso per la restituzione alla comunità del vecchio carcere che è una fortezza straordinaria, bellissima”. Potrebbe diventare una struttura museale: “Attraverso la fortezza vorremo così raccontare una parte di storia d’Italia: è in questo carcere che sono passati i più noti camorristi, ma anche i brigatisti, da Adriana Faranda a Pierluigi Concutelli. Investiremo la ministra Cartabia della proposta”.

“Abbiamo 60 detenuti, definitivamente condannati. Questo ci permette di lavorare a più progetti di recupero di carattere riabilitativo”, spiega il direttore del penitenziario Rosania. “Abbiamo attivato una collaborazione valida col sindaco che si è presentato particolarmente dinamico e produttivo, così che finalmente abbiamo potuto dare concretezza ad una serie di cose che erano già in fase di elaborazione”. Dal verde pubblico alla pulizia dei litorali: “Alcuni detenuti potranno essere formati come vere e proprie guide sul territorio e potremmo occuparci anche delle altre isole delle Egadi”.