“Sono una donna libera, non appartengo a nessun colore politico”. Dialogo, “interazione” e rispetto. Con queste parole si potrebbe riassumere la storia di Dasililla Oliveira Pecorella, italobrasiliana, da 17 anni in Italia, oggi membro della Consulta delle Culture del Comune di Palermo. Motivi sentimentali la portano a trasferirsi nel capoluogo siciliano dopo gli studi di Architettura a Rio de Janeiro. L’impegno sociale è il pane per i suoi denti soprattutto dopo la storia personale che l’ha vista vittima di violenza per due anni consecutivi. Dasililla è una delle sette donne dei consiglieri della Consulta delle Culture, un organo consultivo istituito nel 2013 in seno al consiglio comunale di Palermo, formato dai rappresentanti delle comunità straniere presenti in città. Un organo che si impegna nel garantire integrazione nel reciproco scambio tra cittadini di nazionalità diverse. La prima donna eletta con il 100% dei voti nelle elezioni elettive del Comune e con la maggioranza dei voti di 16/20 per occupare un ruolo nell’ufficio di presidenza.

I pregiudizi non mancano, sia sul campo che prima di partire per l’Italia. Dasililla vince ogni cosa, la sua passione, la sua perseveranza sono il motore trainante. “Mio padre non mi ha incoraggiata a recarmi in Sicilia, per l’immagine all’estero che si ha di questa terra legata alla mafia. Questo pregiudizio non è stato un ostacolo perché penso che ad essere macchiata è solo una piccolissima parte”. Oggi Dasililla lavora nel sociale con la commissione della Consulta delle Culture, un organo che peraltro ritiene appartenere alla città, per portare nelle scuole dei progetti di integrazione. “Interazione è la parola che preferisco ad integrazione. Il dialogo è importante e nella differenza tra culture non vedo nient’altro che un arricchimento”. “Mia nonna ebrea, mio nonno cattolico, mia madre è protestante. Il colore della pelle di mia madre è bianco, lei è portoghese, quello di mio padre è nero, lui è africano. Quello per cui mi impegno sono i diritti delle persone, non ho un colore politico. Mi ritengo una donna libera”, racconta.

Il sole, il clima e la gentilezza della Sicilia sono gli stessi che in Brasile. Quest’anno Dasililla voterà per la prima volta nello Stato Italiano. “Un desiderio che avevo da sempre, per cui ho provato una grande emozione quando ho visto tra le mani la tessera elettorale con scritto il mio nome”. Un’altra linea politico-sociale in cui è impegnata nella Consulta delle Culture è la tratta degli esseri umani. “Ci sono tantissime donne vittime di violenza sia in Italia che in Brasile. Molte non hanno il coraggio di esporsi. Con il mio impegno politico, con un blog personale e con l’esperienza personale che ho vissuto, mi fa piacere poter intervenire, dare un aiuto, un consiglio sugli strumenti anche legali da usare, alle donne, alle associazioni, nei posti in cui vengo invitata. La mia storia in fondo non è altro che una storia comune che si ripete”.