Da un lato gli scricchiolii nel rapporto con la Lega, che potrebbero allontanarlo dal bis a palazzo d’Orleans; dall’altro la concorrenza di Cateno De Luca, che ha già manifestato la sua intenzione di candidarsi a presidente della Regione. La pressione aumenta su Nello Musumeci, che è ancora con le prese con la pandemia e con la decisione (imbarazzante ma senz’altro liberatoria) di far rientrare Razza in giunta.

Sono ore frenetiche e Cateno De Luca non fa nulla per allentare la morsa sul governatore. Ieri, durante un colloquio con l’Ansa, il sindaco di Messina ha gettato definitivamente la maschera, annunciando la sua discesa in campo: “Sono già in campagna elettorale per governare la Sicilia, stiamo definendo l’organizzazione del movimento di ‘liberazione’ dell’isola, lo presenterò a settembre e ne vedranno delle belle. Giocare d’anticipo è la mia storia”, ha spiegato il sindaco. “Non sono abituato ad aspettare il battesimo di qualcuno – ha aggiunto -, pretendere ora attenzioni particolari è prematuro. Con Salvini c’è stima reciproca, coltiviamo il rapporto ma per me non è precondizione: non è che mi serve il benestare suo o di Berlusconi per fare le mie scelte”.

Poi parte all’attacco del governatore: “In questo momento il centrodestra sta cercando l’uomo giusto da candidare a presidente della Regione siciliana, perché tutti sanno che Musumeci è improponibile. C’è tanta fibrillazione e imbarazzo, Musumeci è caduto nella trappola e ora è alla ricerca di attestazioni di fede e d’amore. Io sono già in campo – prosegue De Luca – e in questo momento non mi pongo certamente il tema di chi mi sostiene o meno, non è questo il termometro che mi indica se andare a vanti o fare un passo indietro. Il mio must è ‘la Sicilia sopra i partiti’, ricalca quello che mi ha portato a diventare sindaco a Messina”.

Ma Scateno tiene aperto anche un altro fronte: dopo aver a lungo battuto sulla sanità, scaricando su Razza e Musumeci il caos organizzativo anche nella sua provincia, il tema caldo è diventato quello dei rifiuti. “Oggi ho sottoscritto, insieme all’assessore Musolino, un corposo esposto  con il quale abbiamo inteso denunciare presso tutte le Procure dei Tribunali della Sicilia l’attuale sistema dei rifiuti in Sicilia che, nonostante le propagandistiche dichiarazioni del presidente Musumeci, che dice di volere affrancare la Sicilia dagli impianti privati di smaltimento dei rifiuti, in tre anni di governo, nei quali è stato anche Commissario per l’emergenza rifiuti, non è stato in grado di realizzare neppure un nuovo impianto pubblico”. La chiusura della discarica di Lentini sta provocando parecchi problemi ai Comuni per il conferimento: “La mala gestio della Regione che non realizza impianti pubblici – ha chiosato De Luca – è causa del continuo aumento dei costi che ricadono sui cittadini e motivo di inquinamento ambientale che non è più sostenibile. Nelle prossime settimane porterò a Musumeci a Palazzo D’Orleans l’umido della città di Messina che non sappiamo in quale impianto portare”. La guerra è appena cominciata.