A Luc Montagnier, illustre virologo insignito del Nobel che ieri ha tuonato – beh, tuonato, è un novantenne un po’ malfermo, diciamo ha sentenziato – alla manifestazione dei no-vax a Milano che saranno quelli come l’ex pilota di motociclismo Melandri (un boutadier che sostiene di aver tentato vanamente di prendersi il Covid, un po’ per celia e un po’ per non morir, dimostrando dunque l’inutilità della punturina: vai a far ridere 140 mila parenti in gramaglie, se ne hai il coraggio), all’insigne scienziato, dicevo, sostenitore della teoria che saranno proprio i non vaccinati a salvare il mondo dal nuovo morbo – vanno certo riconosciuti molti meriti, non ultimo quello di essere stato un pioniere nella ricerca per la lotta all’Aids e nella sperimentazione dei farmaci adatti a schivare la falce mortale dell’Hiv. Chapeau.

Va anche ricordato però che, in uno dei suoi momenti di cortocircuito tra autorevolezza scientifica e bizzarria empirica, pare che il professore avesse consigliato a Giovanni Paolo II un rimedio infallibile, a suo dire, per contenere gli effetti dell’Alzheimer che attanagliava il Pontefice: la papaya fermentata. Ora, per buttarla in aneddoto, questa della papaya fermentata fu un trastullo che circolò un anno anche al Festival di Sanremo dove orde di inviati in servizio quasi 24h ciondolavano derelitti alla fine delle giornate nel tragitto sala stampa-albergo chiedendosi sbigottiti come alcune tra le star protagoniste della kermesse reggessero a quei ritmi, anche oltre le canoniche 24h. Qualcuno confessò e caritatevolmente consigliò: ma io prendo la papaya fermentata!, provatela! Ci fu un assalto alle farmacie della Riviera, ricordo una confezione da 60 euro circa per poche bustine che con anelito miracolistico venivano trangugiate al mattino come fossero quelle dello zucchero semolato dopo un calo di pressione (il sapore era uguale).

Niente. I più continuarono con la stessa faccia smunta, inesorabilmente fiaccati dalla fatica, per il resto delle giornate. Si sospettò, in verità, forse malevolmente, che quella della papaya fermentata fosse un po’ una bufala e che star e starlette sanremesi avessero attenzione sempre vigile, ipermotricità e pupilla aguzza per altro tipo di… corroboranti, sempre bianchi e in polvere anche se forse meno dolci.

(tratto da Facebook)