Luigi Di Maio si prende la scena e personalizza il risultato referendario: “Il ‘no’ era per colpire il sottoscritto”. Si presenta, pur non avendo ufficialmente una carica all’interno del partito, nella sala della Lupa di Montecitorio per parlare di fronte alle telecamere. Sono da poco trascorse le cinque del pomeriggio, è ormai assodata la vittoria del Sì al referendum e non è ancora iniziato lo spoglio delle regionali. È il momento perfetto per l’ex capo politico che vuol tornare a parlare da leader del Movimento, proprio quando la gran parte dei parlamentari chiede il Congresso. “Ora Stati generali o estinzione”, dice Barbara Lezzi. “Ora Stati generali, ma niente blitz”, aggiunge Sergio Battelli. Continua su Huffington Post