Quando, più di quattro anni fa, abbiamo pensato di costruire un’alternativa di governo attorno ad un progetto di rigenerazione di questa terra con Nello Musumeci leader, sembravamo dei pazzi. Si erano appena celebrate le elezioni europee e Renzi aveva preso il 40%, governavano ovunque, anche in Sicilia con Crocetta e tutti, dico tutti, si scoprivano leopoldini, in molti ex cuffariani, ex autonomisti, ex forzisti, bussavano alla corte dei miracoli ricevendo accoglienza.

Il centrodestra sembrava destinato all’estinzione.

Poi pochi folli col difetto della coerenza politica e la superbia di non mendicare poltrone, hanno detto no, questo è un bluff, e Crocetta e il suo cerchio stanno combinando tanti di quei guai che ne piangeremo le conseguenze per anni, non possiamo restare in silenzio, va fatta opposizione dura dentro e fuori dal Palazzo, e va costruita una proposta alternativa seria e credibile. E così nasce diventerà bellissima, che unisce storie di donne, uomini anche con culture ed esperienze politiche diverse che hanno l’ardire di ricostruire un rapporto di fiducia coi siciliani, girando la Sicilia, ascoltando le esigenze oneste della gente, raccogliendo le migliori idee e facendone un programma di governo con Musumeci candidato presidente.

E la nostra idea folle diventa vincente lo scorso 4 novembre, Musumeci viene eletto presidente della Regione, e i tre coordinatori regionali che avevamo traghettato il movimento fino alle elezioni, io, Alessandro Aricò e Ruggero Razza, impegnati a vario titolo in Ars e nel governo. Comincia una nuova fase, da movimento di opposizione diventiamo forza trainante di governo e, come prevede lo statuto, ci dimettiamo dalle cariche di vertice subito dopo le elezioni. Adesso siamo in una fase di transizione, fissato il congresso per il prossimo autunno, si dovrà decidere non solo il nuovo coordinamento regionale ma, soprattutto, cosa faremo da grandi.

È naturale che il movimento del presidente della Regione riceva molte attenzioni in Sicilia, richieste di adesioni che accettiamo con ponderazione, sapendo che è essenziale camminare insieme a chi ci somiglia ed ha il nostro stesso passo.

Quello che oggi sta però succedendo è la notevole attenzione che il movimento riceve a livello nazionale. La vera novità è che Musumeci, che negli scorsi mesi è stato immerso totalmente ed esclusivamente nell’azione di governo e di difficile risanamento della regione, sollecitato da noi e cercato da tanti, ha finalmente acquisito la consapevolezza di dover essere parte attiva di una fase politica nazionale di transizione e di ricostruzione. Il quadro politico nazionale è in fibrillazione, con pochi leader nel centrodestra veramente seri e credibili con alle spalle il solido sostegno di un proprio movimento. Il crescente ruolo di leadership nazionale di Musumeci indubbiamente ci riempie di orgoglio e ci apre prospettive politiche importanti, soprattutto per il ritorno che la nostra terra potrà averne. Non sappiamo bene cosa potrà succedere, se ci federeremo con partiti nazionali, se creeremo nuovi soggetti politici o se rimarremo movimento regionale, certamente coinvolgeremo tutta la nostra classe dirigente nelle scelte future. Ma una certezza ce l’abbiamo: noi saremo protagonisti del cambiamento, noi oggi rappresentiamo classe dirigente competente e una forza politica in crescita con cui bisogna discutere. E Nello Musumeci seduto al tavolo nazionale darà voce a tutti noi.