Il sistema di misurazione degli effetti da Coronavirus cambia da città a città. E riguarda soprattutto le istituzioni. Se a Palermo il sindaco Orlando ha invitato i propri concittadini a denunciare gli “sciacalli” dei supermarket che organizzano gli assalti sui social, a Roma Virginia Raggi fa tutto alla luce del sole, lanciando addirittura un’app. Ma per un’altra questione: “Ci sono assembramenti di persone che ritieni in contrasto con le regole sull’emergenza sanitaria? Puoi segnalarli direttamente all’Autorità competente con il Sus (sistema unico di segnalazione) attivo sul portale istituzionale di Roma Capitale. È semplice, segui le istruzioni”. La novità è stata annunciata un paio di giorni fa sui canali social del Comune. Un chiaro invito alla delazione: i cittadini devono accedere al sito, identificarsi tramite Spid, Cns o credenziali ad hoc rilasciate dall’amministrazione, inserire la segnalazione alla specifica voce “assembramenti” e inviare tutto. Una prova meno rudimentale di chi ti scatta foto dal balcone mentre porti a spasso il cane. Il tweet di Roma Capitale ha provocato un coro d’indignazione, e numerosi commenti che criticano la “caccia alle streghe” e bocciano “iniziative che rievocano il ventennio fascista”. La sindaca, intervistata ad Agorà su Rai3, ha però difeso il Sus: “In questi giorni abbiamo ricevuto migliaia di segnalazioni, e così abbiamo deciso di convogliarle in un unico canale per evitare che si disperdessero. Si tratta di segnalazioni che arrivano dai cittadini su chi va nei parchi, ad esempio”. Appunto. Sul tema è intervenuto anche il Pd: “La pratica della delazione non ci piace”, afferma la presidente dem del I municipio, Sabrina Alfonsi. “Il lavoro di contrasto alle violazioni lo fanno già egregiamente le forze dell’ordine, compresa la nostra Polizia locale”.