Sarà Antonio Scavone, radiologo catanese, già deputato e senatore, uomo-ombra di Raffaele Lombardo, il sostituto di Mariella Ippolito nel difficile, e fin qui trascurato, assessorato alla Famiglia e al Lavoro. Gli autonomisti, che paiono in rampa di lancio verso un patto con il partito della Meloni alle Europee, vogliono garantirsi un posto di rilievo all’interno della giunta regionale e il fatto di poter “controllare” il Welfare non è una cosa di poco conto. Poi bisogna farlo funzionare, è chiaro. E’ stato proprio l’ex governatore Lombardo a sollecitare il ricambio nelle ultime settimane. Musumeci ha atteso il momento adatto, e il primo scricchiolio, per accontentarlo. La scelta di un’altra personalità catanese non sembra andare a genio a Gianfranco Miccichè, leader di Forza Italia. Perché altre province rimarrebbe fuori da questa partita, come Agrigento e Ragusa, e si sa che avere un assessore di riferimento per il territorio è manna dal cielo. Ma al momento si gioca a carta scoperte e, a meno di scossoni dell’ultima ora, Antonio Scavone sarà il secondo subentrato di questo governo, dopo il cambio fra Sgarbi e Tusa avvenuto lo scorso aprile.