Doveva essere il partito della libertà, liberale e libertario; doveva essere la casa dei moderati, dal grande respiro europeo e atlantico; doveva essere un punto di incontro per tutti coloro che credevano in un’economia ordinata, in un fisco sopportabile, in una giustizia giusta. E’ diventato un taxi. Senza colore, senza spessore, senza ambizioni. Il suo traguardo è spartire quattro incarichi di sottogoverno, tenere stretti gli amici e segnare a dito i nemici. Dove c’era slancio ci sono pigrizie, frasi fatte, accomodamenti. Dove si elaborava un futuro ora si amministrano rancori, risentimenti, livori. E’ il ritratto della nuova Forza Italia, quella presentata dal presidente Renato Schifani al Politeama: un taxi a disposizione di pentiti, spergiuri, impostori, funamboli, avventurieri; di chiunque abbia da barattare la dignità con un posticino da trenta denari.