Ogni volta che i ragazzi grillini al governo cominciano a compilare la lista dei colleghi ministri che rischiano il posto, insomma quelli un po’ scarsotti, azzoppati, praticamente quelli da sostituire in quel rimpasto cui i sottosegretari Buffagni, Castelli e Cancelleri guardano come una promessa di felicità, ecco che gli aspiranti ministri iniziano di slancio dalla B di Bonafede. Poi però si fermano un attimo, si osservano perplessi, “no lui non si può”. Scuotono la testa, “è amico di Conte”, dicono, dunque lo depennano e passano direttamente alla C di Catalfo e alla D di De Micheli. E così Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia, più noto fra Le Cure di Firenze e Mazara del Vallo come Dj Fofò, è diventato per i grillini l’inamovibile ectoplasma del governo, il fantasma di Via Arenula, il ministro che tutto doveva riformare e su cui invece è presto precipitata l’ombra del sospetto (“ci è o ci fa”?). Continua su ilfoglio.it