Chi esulta per il rinvio del voto nelle province è il sindaco metropolitano di Messina, Cateno De Luca. Rappresentato in aula, all’Ars, da Danilo Lo Giudice, che gli è subentrato dopo l’elezione a sindaco, De Luca nelle settimane scorse si era fatto promotore di un paio di marce per chiedere allo Stato un impegno reale per il salvataggio delle ex province e alla Regione di condividere un percorso per ottenere tutte le risorse che spettano a consorzi e città metropolitane siciliane: “Una delle clausole del discusso ‘Patto della Madonnina’ (quello firmato con Micciché alla vigilia delle Europee) così come tra le richieste della marcia dei Sindaci del 15 maggio era il rinvio delle elezioni per le Città Metropolitane. Ringrazio il Parlamento siciliano per aver accolto la proposta formulata dal Gruppo Misto, dall’Udc, da Fratelli d’Italia, dai Popolari e Autonomisti e da Sicilia Futura. Non aveva senso – prosegue De Luca – celebrare queste elezioni il 30 giugno, non essendo ancora stata risolta la Finanziaria. Ora pensiamo a risolvere la situazione economica, destinando alle ex Province siciliane 350 milioni di euro da prelevare dai Fondi Sviluppo e Coesione, così da coprire il disavanzo al 31 dicembre 2018 e garantirne la gestione corrente per gli anni 2019/2021. Solo in tale modo – conclude il sindaco – sarà possibile garantire tutti gli investimenti per la messa in sicurezza delle scuole secondarie, delle strade e dei viadotti”.