Micciché da mesi non le manda a dire all’ex alleato. Ma adesso che Faraone s’è insediato a capo del Pd siciliano, anche dai “dem” si scatena il contrattacco alla Lega. E in modo particolare a Stefano Candiani, che ha rigirato il coltello nella piaga, profetizzando un accordo tra Pd e Forza Italia al solo scopo di perpetuare una “presenza” nella politica siciliana: “È davvero paradossale che arrivi in Sicilia, splendida isola di sei milioni di abitanti con millenni di storia, al centro del Mediterraneo, un piccolo burocrate di Busto Arsizio, un comune di 80 mila abitanti nella provincia di Varese, in Lombardia, che pensa di venire qui a comandare” ha detto Davide Faraone, nella sua “calorosa” accoglienza al braccio operativo di Matteo Salvini nell’Isola. “Il leghista Candiani – ha proseguito il nuovo segretario democratico – arruolato da Salvini per tentare colonizzare la Sicilia, è solo un pacchista che vuole fregare i siciliani. Vuole i loro voti per farsi eleggere in questo collegio e occupare una poltrona in Europa. La stessa Europa che vogliono cancellare dalla cartina geografica. Uno di quelli che incontri per strada con un accento strano, ti promette un affare e poi ti tira un pacco grande quanto una casa. Il pacchista leghista è sbarcato in Sicilia, promette il cambiamento e imbarca notabili, trombati e riciclati, sembra interessato ai problemi, ma vuole solo i voti dei ‘terroni’ per poi usarli proprio contro il Sud e la Sicilia”. “Sono convinto – ha concluso Faraone – che i Siciliani non dimenticheranno chi sono quelli della Lega Nord e cosa hanno detto dei ‘terroni’ e smaschereranno prestissimo questa scandalosa truffa”.