Tira tutti dentro Stefano Candiani. E cita Micciché, Faraone, Lombardo, Crocetta e Alfano come esempio di malapolitica che prova a rigenerarsi in modo strenuo. Fermo restando che Crocetta e Alfano non ne vogliono più sapere e si dedicano ad altro, e che Lombardo agisce in “incognito” senza farsi vedere troppo in giro, l’attacco del sottosegretario leghista, e commissario del Carroccio in Sicilia, non può che essere diretto a loro: il coordinatore di Forza Italia da un lato, il nuovo segretario del Pd dall’altro. E’ quanto emerge da un’intervista a Live Sicilia, in cui Candiani profetizza l’accordo tra i due partiti che, in realtà, si scambiano messaggi da mesi: “Vogliono farla passare come l’unione dei moderati. In realtà è solo l’unione di chi sta cercando un modo per sopravvivere politicamente, per restare comunque in piedi. Ma se lo fanno davvero, ci fanno un piacere” ha spiegato il console di Matteo Salvini in Sicilia. Un lombardo alla guida della Lega siciliana, che non perde occasione per scagliarsi sulla vecchia classe politica, quella gli stessi siciliani avrebbero smesso di tollerare: “Sarà chiara la differenza tra noi, che vogliamo cambiare le cose davvero, e loro che vogliono solo perpetuare se stessi. Insomma, voglio essere chiaro: a Miccichè, Faraone, Crocetta, Lombardo, Alfano piace la Sicilia che a noi non piace. Dove sono loro, non possiamo stare noi”. Chiusura netta su possibili alleanze future. A meno che Nello Musumeci (“E’ ostaggio della sua coalizione”) non si decida a stringere un patto per le Europee, la Lega si presenterà da sola. E sarà davvero un test rilevante per il futuro del Carroccio nell’Isola.