Li aspettava sulla riva del fiume col fucile fumante. Davide Faraone non se la beve. E rilancia. Anche i 5 Stelle sono protagonisti di un parlamento immobile. Anzi il loro gruppo è il più numeroso in assemblea: 20 deputati su 70: “Quasi un terzo – argomenta il segretario regionale del Pd su Facebook -, e quindi, di quei 1000 euro al minuto, circa 300 spettano a loro. Per non parlare poi dei costi del loro staff e dei consulenti che hanno contrattualizzato a spese dei siciliani. Capisco che dopo Abruzzo e Sardegna temono il cappotto anche in Sicilia – continua Faraone – però un po’ più di serietà non farebbe male, soprattutto perché se si denuncia l’immobilismo dell’Ars, e io l’ho fatto, cosa buona e giusta sarebbe chiedere di andare al voto subito così come io ho chiesto e non proporre, come ha fatto il loro capo politico qualche settimana fa, un governo tecnico con Musumeci, che non è altro che un inciucio. Sono grillini, bellezza. Anzi, che tenerezza”. La nota si chiude con un appunto ai pentastellati: “I cittadini veri sono fuori dal quel palazzo e non guadagnano 300 euro al minuto, voi siete in quelle stanze e quei soldi li mettete in tasca. Gli elettori, che non sono cretini, l’hanno ben compreso, in Abruzzo, in Sardegna e tra qualche tempo in Sicilia.