Cinque Covid Hospital e un minor numero di posti letto nei reparti di Terapia intensiva e Malattie infettive. L’assessore alla Salute Ruggero Razza, con un video su Facebook, ha annunciato le novità per la Fase 2 in Sicilia. Novità imposte da una recente circolare del Ministro Speranza: “Stiamo costruendo una programmazione che prevede cinque ‘Covid Hospital’. Dobbiamo scendere dal numero di 3.600 posti di terapia intensiva ordinaria e malattie infettive a un numero che si aggirerà intorno ai 1.200-1.300 posti letto – ha detto Razza – che devono individuare un aumento possibile a fisarmonica in modo che nel caso di maggior contagio ci possa essere una riserva immediata di reparti pronti a diventare operativi”. L’assessore l’ha chiamato “piano di transizione post-emergenziale” e sarà messo a punto da qui alla fine dell’estate. “I professionisti della sanità – aveva esordito Razza – hanno dimostrato di essere in gamba, capaci di fare sacrifici, di salvare vite umane e di essere di nuovo al centro dell’agenda politica, così come la sanità è tornata al centro dell’agenda degli investimenti”.

Razza ha confermato, inoltre, che i tentativi del governo regionale di anticipare alcune aperture, come quelle dei negozi, hanno subito lo stop da Roma, che però dovrebbe dare l’ok per il 18 maggio, come riferito ancora una volta dal Ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia. Sul tema è tornato anche il presidente della Regione, Nello Musumeci: “Vogliamo attenerci alle linee generali del governo, anche perché il controllo sanitario sta in capo allo Stato. Alcune attività potevano essere aperte il 4 maggio – ha aggiunto – Per noi, per esempio, potevano aprire saloni di parrucchiere e barbiere e anche i piccoli negozi al dettaglio. Io non ho mai fatto una ordinanza non compatibile, a parte qualche piccola forzatura, con le disposizioni dell’unità di crisi nazionale”. Musumeci, nel corso di un intervento in radio, ha parlato anche di turismo: “Vogliamo sperare che a giugno, se si apre il passaggio da una Regione all’altra, si possa attivare un minimo di turismo. Se supereremo questo limite di blocco, in Sicilia saremo felici di ricevere chi proviene dalle altre regioni d’Italia, certo non possiamo pensare a un turismo straniero: ovviamente chi arriverà nell’isola si dovrà sottoporre alla misurazione della temperatura, dovrà mostrare l’autocertificazione e dovrà rispettare tutte le misure di sicurezza”.

Ieri la Regione ha emanato una nuova circolare che ammette il servizio a domicilio e l’asporto anche la domenica. Le attività come ristoranti, bar o pasticcerie che svolgono questi servizi per la vendita di prodotti alimentari come quelli da forno, rosticceria, cibi cotti, pasticceria, sono autorizzati a stare aperti. “Per la suddetta ammessa finalità – viene specificato – ne consegue che è possibile l’eventuale spostamento da fuori comune”. Ovviamente rispettando il divieto a qualsiasi assembramento.