“Circa 1.800 pratiche di condono edilizio che riguardano le riserve naturali sono pendenti presso l’Assessorato Territorio e Ambiente e meno di 200 verranno definite entro l’anno. Interesserò il Presidente della Regione On. Musumeci e gli Assessori competenti per il tramite del Presidente dell’Assemblea Regionale On. Miccichè, affinché si trovino soluzioni in tempi brevi per lo snellimento della burocrazia regionale. Al pari interesserò il competente assessore alla funzione pubblica affinché tenga conta di queste inadempienze ai fini della liquidazione del premio ai dirigenti e ai direttori nonché alla conferma degli stessi”. Lo ha annunciato il deputato regionale l’On. Carmelo Pullara Presidente della Commissione speciale per il Monitoraggio e l’attuazione delle leggi.

“Sembra strano – dichiara Pullara – che ancora oggi nel 2021 a 35 anni dall’uscita della L.R. n.37 del 1985 si parli di definizione delle pratiche di condono edilizio. In Commissione speciale per l’attuazione delle leggi abbiamo riscontrato che sono pendenti presso l’Assessorato Territorio ed Ambiente circa 1.800 pratiche che riguardano le riserve naturali siciliane di cui solo meno di 200 verranno definite entro l’anno, una lentezza burocratica determinata dalla mancanza di comunicazione tra gli uffici della stessa regione. Altro aspetto su cui abbiamo puntato l’attenzione – continua Pullara – è quello relativo agli effetti che la proliferazione di norme sul vincolo di protezione della costa, mai inserito negli strumenti urbanistici comunali. Tra tutti quelli che hanno presentato un’istanza di condono nei termini di legge entro il 30 novembre 1985, vi sono i più fortunati che hanno beneficiato del condono perché le pratiche sono state esitate entro il 1991. Mentre ad altri tale diritto verrebbe negato, dopo 35 anni, a causa dei ritardi della pubblica amministrazione e del cambiato orientamento giurisprudenziale. Inoltro è importante sottolineare che giungono diverse sentenze del TAR che danno ragione a coloro che hanno richiesto l’annullamento della sospensione dei lavori comminata dai comuni e dagli assessorati competenti. E’ giunto il momento – aggiunge Pullara – che il governo regionale, atteso che tale precisazione coinvolge anche il tessuto turistico e produttivo dell’isola, intervenga e non lasci alla giurisprudenza l’interpretazione delle leggi che lo stesso parlamento regionale ha esitato”.