E’ una manovra “congelata” dal giudizio romano. Ma in nottata, grazie a una maggioranza ritrovata, la Finanziaria è diventata legge. Tra chi esulta c’è Vincenzo Figuccia, deputato dell’Udc, che dopo aver contestato aspramente i tagli e presenziato in piazza, accanto ai lavoratori dell’Esa, per seminare il grano, adesso raccoglie il frutto (sub-judice) delle due battaglie: “Alla fine il bilancio è stato aggiustato. Abbiamo fatto tutto il possibile per rimpinguare tutti i capitoli che erano stati tagliati ingiustamente garantendo ex Pip, Esa, Forestali, Consorzi di bonifica, Istituto zootecnico, vite e vino, disabili, talassemici, personale ente fiera del Mediterraneo, enti parco, teatri, orchestra sinfonica, volontariato, Amat, ricovero minori, Istituti per ciechi. Se la fermezza delle mie azioni e la durezza della mia condotta è servita a salvare queste categorie, garantendo loro agibilità di movimento e dignità, ne sono davvero orgoglioso. E’ stato così determinato un importante risultato a difesa di fasce deboli e categorie della popolazione che meritano rispetto e tutela”. L’ultima parola spetterà a Roma. Ma intanto ci si gode la vittoria (parziale) che non cancella le difficoltà (politiche).