Anche l’ex deputata dell’Udc (eletta col Pdl) Giulia Adamo- già condannata dalla Corte dei Conti a risarcire 365 mila euro per danno erariale – si difende dalla richiesta di condanna a 3 anni e 9 mesi emessa dalla Procura di Palermo relativamente all’inchiesta sulle “spese pazze” all’Ars: “Il pubblico ministero ha richiesto la mia condanna per poco più di 10.000 euro, spesi nell’arco di cinque anni. La mia difesa ha, invece, documentalmente dimostrato che nello stesso periodo io avrei potuto legittimamente disporre di 141.743 a titolo di indennità di presidente del gruppo. Tali somme non sono state da me utilizzate. Ancora oggi non capisco di cosa mi si accusa: avrei speso poco più di 10.000,00 quando avrei avuto diritto a più di 140.000,00. Io ho agito in totale buona fede senza infrangere alcuna norma – insiste la Adamo – Rispetto il ruolo del Pubblico ministero il quale, avendo il compito di sostenere l’accusa in giudizio, ha richiesto la mia condanna. Alla prossima udienza il mio difensore chiederà la mia assoluzione con formula piena ed io, con la massima serenità, confido nel giudizio assolutorio del Tribunale”.