Non informare ma sorprendere. Non la notizia più importante, ma quella che nessuno dice. Sarà questa Buttanissima Sicilia. A svelarla sono stati il direttore Giuseppe Sottile e il figlio Salvo, ospiti della magnifica terrazza della Rinascente, in piazza San Domenico, a Palermo. Lo skyline della città, decorato da un tiepido tramonto, ha fatto il resto. Numerosi amici e tanti colleghi giornalisti sono accorsi per salutare la nascita di buttanissima.it: “E’ una macchina non facile da alimentare – ha spiegato Giuseppe Sottile – in cui ogni giorno occorre approfondire una storia che altrove non leggerete. Eviteremo l’ovvietà, la banalità e il politicamente corretto. Non apparteniamo a nessun coro, ma essere garbati, eleganti ed educati rimarrà la nostra prerogativa. Vogliamo essere irriverenti, ma mai volgari, mai offensivi, mai arroganti, mai presuntuosi”.

L’introduzione è del figlio Salvo, giornalista Rai di grande fama, da Quarto Grado a Prima dell’alba, che ha voluto esserci (“in qualità di figlio ed estimatore”) nonostante lo sciopero aereo che ha rischiato di tenerlo lontano da Palermo: “Ma non è vero – l’ha sconfessato il papà – è da un mese che lo prego”. Mentre in cucina lo chef Francesco Piparo dà prova delle sue abilità culinarie – da lì a poco avrebbe deliziato la platea con uno street food siciliano d’alta scuola, inserendosi perfettamente nella dicotomia della serata, fra gioco e informazione – il siparietto padre-figlio tiene gli ospiti incollati alla poltrona: “Conoscete le ere geologiche di Peppino Sottile – spiega Salvo – non ha bisogno di presentazioni ulteriori. Adesso è il momento di Buttanissima. Un nome trasversale se ce n’è uno. La buttana, con la b di Bologna, è la persona di tutti e di nessuno”.

“Ho un età – gli ha fatto eco il padre – Ma anziché scegliere la panchina, ho deciso di misurarmi con una nuova sfida. In questa prima fase i numeri non ci confortano, ma addirittura ci sorprendono”. Le voci si sfiorano, gli sguardi pure. La seconda figlia, Alessia, li osserva fieri. E’ lei l’anima della serata. E’ a lei che Peppino vuole si dedichi un applauso: “Sono cresciuto nel mito di mio padre. Ricordo come se fosse ieri quando tornava a casa la sera con le mani imbrattate di inchiostro” spiega ancora Salvo, gettando la maschera dell’ironia, indossando quella del figlio affettuoso e riconoscente.

E sono in tanti ad aver ascoltato le parole di “Peppino”, come affettuosamente lo chiamano colleghi e amici. A fargli un grosso in bocca al lupo per questa sua sfida editoriale Gianfranco Miccichè, presidente dell’Ars, Diego Cammarata, ex sindaco di Palermo, Fabrizio Ferrandelli, secondo alla competizione elettorale e primo uomo dell’opposizione a Palazzo delle Aquile. C’è l’avvocato Nino Caleca, il professore Alberto Stagno d’Alcontres, il direttore del Teatro Biondo Roberto Alajmo. Ci sono Salvo Piparo e Costanza Licata. Tanti, anche, i giornalisti presenti da Gery Palazzotto e Francesco Massaro, firme di Buttanissima Sicilia, a Marco Romano, vicedirettore del Giornale del Sicilia, e Nino Amadore del Sole 24 ore, fino alla scuderia di Live Sicilia con il direttore Accursio Sabella, Salvo Toscano, Roberto Puglisi e Riccardo Lo Verso.