Credevamo che la strafottenza del potere appartenesse solo al Bullo e alla sua callida frequentazione con avventurieri noti alle cronache giudiziarie come Ezio Bigotti – che, con un censimento fasullo, ha incassato e trasferito in un paradiso fiscale cento milioni della Regione – o come il giovane Randazzo, intermediario d’affari per conto di Lorenzo Cesa, leader dell’Udc. Invece la lista delle facce di bronzo è molto ampia. Pensate a Tuccio D’Urso, il burosauro messo a capo di una struttura per l’emergenza Covid: l’Ars ha chiesto con una mozione approvata a larga maggioranza di cacciarlo a pedate: perché inadeguato, perché maleducato; il pavido Musumeci, che non ha avuto il coraggio di buttarlo fuori, lo ha ricoperto di altre contumelie ma lui non avverte il minimo rossore e resta incollato alla poltrona. I campieri sono diventati più arroganti dei padroni.